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    ECCO COME SCARDINARE LA LOBBY DEI TASSISTI: I TAXI A GUIDA AUTONOMA (CHE PRENDONO SEMPRE PIU' PIEDE IN AMERICA) - LE DUE AZIENDE PRINCIPALI, LA "CRUISE" E "WAYMO" (SUSSIDIARIA DI GOOGLE) HANNO GIA' DEI MEZZI CHE CIRCOLANO PER LE STRADE DI SAN FRANCISCO: I "ROBOTAXI" DELLA PRIMA SONO STATI BLOCCATI, PERCHE' ANCORA INSICURI, MA QUELLI DELLA SECONDA SONO LIBERI DI SCARROZZARE - LE MACCHINE CON IL "PILOTA AUTOMATICO" HANNO IL 76% DI INCIDENTI IN MENO RISPETTO A QUELLE GUIDATE DA PERSONE E...


     
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    Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

     

    […] Queste strane creature della notte iniziano a comparire verso le nove di sera. Allora capita di fermarti al semaforo rosso, girare la testa verso il finestrino, e notare un’auto senza guidatore affiancata alla tua […], con tanto di passeggero accomodato sul sedile posteriore.

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    Curiose apparecchiature sono installate sul tetto. […] Sulla fiancata, c’è scritto “Waymo” o “Cruise”, e allora capisci di essere davanti al futuro del trasporto umano, oppure alla sua minaccia più imminente: le auto senza guidatore. I taxi autonomi della Cruise, compagnia della General Motors, in primavera erano stati autorizzati a percorrere le strade complicate di San Francisco, ma ora sono stati bloccati in tutti gli Usa perché insicuri. Waymo, invece, è la sussidiaria di Alphabet/Google ed è ancora autorizzata a far viaggiare le sue auto. Soprattutto di notte, quando c’è meno gente, traffico, e quindi scendono i rischi di combinare guai.

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    […]da una parte, si tratta dell’esperimento che potrebbe aprire le porte alle auto senza guidatore in tutta l’America, e forse il mondo; dall’altra, però, viene considerato un pericolo pubblico, al punto che la National Highway Traffic Safety Administration della California ha aperto un’inchiesta. E il Department of Motor Vehicles (Dmv) dello Stato ha deciso di sospendere la licenza per Cruise, in attesa che confermi l’affidabilità.

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    […] Qualche anno fa ero stato a Chandler, in Arizona, per provare i taxi autonomi di Waymo. Avevo chiamato il mio attraverso una app non troppo diversa da quelle ormai diventate di uso comune con Uber, Lyft e altri servizi simili. L’auto, una Chrysler Pacifica, si era fermata dove l’aspettavo, mi aveva gentilmente lasciato salire, e si era messa in moto verso la mia destinazione premendo un semplice tasto sullo schermo piazzato dietro lo schienale del sedile anteriore[…]  Paragonate ora questo servizio all’odissea di trovare un taxi alla stazione o l’aeroporto di Roma, Milano, Napoli, Torino, o qualsiasi altra grande città italiana, e capirete perché incarna il sogno del nostro futuro.

     

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    Al posto di guida del taxi di Waymo, però, c’era allora un ingegnere di Google pronto a intervenire, perché il servizio era ancora in fase sperimentale e la compagnia non voleva rischiare incidenti. Ora non più. Le auto di San Francisco sono completamente senza pilota e funzionano grosso modo come quelle provate a Chandler, per una modica cifra, inferiore a quella richiesta dai tassinari in carne, ossa, e magari insulto pronto. Un grande schermo mostra il percorso, consentendo ai clienti di seguire e dirigere gli spostamenti.

     

    L’auto è dotata di Gps che la guidano sterzando il volante e di sensori che l’avvertono della presenza di altri veicoli, semafori rossi o verdi, pedoni che attraversano la strada e ostacoli vari.

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    Il problema è che, come accade in tutte le imprese degli esseri umani, non sempre vanno perfettamente lisce. Nell’agosto scorso, ad esempio, una Cruise che viaggiava a 1,4 miglia orarie, quindi pianissimo, aveva investito un pedone che aveva attraversato la strada quando il semaforo indicava il verde per l’auto.

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    La colpa dunque era dell’essere umano, ma i sensori non avevano fermato in tempo la macchina autonoma, come forse invece avrebbe fatto una persona intuendo in anticipo il pericolo. Il 14 agosto, invece, a lamentarsi erano stati i pompieri, perché una Cruise aveva bloccato il traffico mentre un’ambulanza doveva soccorrere un altro pedone investito da un essere umano. […]

     

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    Gli ingegneri del settore notano che ogni anno oltre 1,3 milioni di persone muoiono in tutto il mondo a causa di incidenti automobilistici, nella stragrande maggioranza dei casi provocati da errori umani. I computer invece non sbagliano, non violano le regole o gli ordini ricevuti e non si stancano. Secondo uno studio realizzato da Waymo con la compagnia assicurativa Swiss Re, le sue auto autonome hanno il 76% di incidenti in meno rispetto a quelle guidate da persone.  Se anche riducessero gli scontri mortali del 10%, sarebbero comunque più di 130.000 vite salvate ogni anno. […]

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