Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “la Stampa”
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In Contemporanea con l'arrivo a Roma di una nuova missione di tecnici della Commissione europea chiamati a verificare lo stato di attuazione del Pnrr ed il rispetto di tutti gli impegni in vista della richiesta da parte dell'Italia della sesta dei fondi europei, dalla Corte dei conti arriva un nuovo severo richiamo.
La magistratura contabile, infatti, sollecita maggiore responsabilità nell'utilizzo dei fondi Ue «poiché una parte significativa di essi costituisce debito pubblico».
Per quattro giorni, sino al 20 giugno, gli emissari di Bruxelles prenderanno parte ad una serie di incontri istituzionali di alto livello e tavoli tecnici con tutti i ministeri nel corso dei quali verranno approfonditi i temi riguardanti le prossime tappe del Pnrr, con un focus dedicato alle misure strategiche del Piano, alla missione REPowerEU, allo stato di avanzamento di riforme e investimenti, alla messa a terra delle risorse finanziarie ed agli obiettivi inseriti non solo nella sesta ma anche nella settima rata del Pnrr.
raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 3
In ballo, per quanto riguarda la sesta rata, ci sono altri 9,2 miliardi di euro. Rispetto al piano iniziale gli obiettivi sono saliti da 31 a 39 ma gli investimenti sono stati ridotti di 1,8 miliardi rendendo quindi più agevole il raggiungimento dei vari target. La settima rata in scadenza a fine anno vale invece 19,6 miliardi anziché i 18,5 iniziali, mentre il numero degli obiettivi da raggiungere sale da 58 a 74 in modo da recuperare parte dei ritardi dei mesi passati. [...]
Già un mese fa il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, aveva assicurato che dopo la revisione del piano l'Italia era riuscita «a riallinearsi alla roadmap europea». L'Italia oggi non è soltanto un «prenditore» di fondi europei in misura maggiore che in passato, ricorda la Corte dei Conti nella sua «Relazione annuale sui rapporti finanziari tra l'Italia e l'Unione europea», ma nel loro prelevamento e impiego impegna anche «una responsabilità finanziaria più complessa e tridimensionale, perché, ancorché in via mediata, una parte significativa di questi fondi costituisce vero e proprio debito pubblico». [...]
Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Per quanto riguarda gli importi in gioco la dotazione per il ciclo di programmazione 2014-2020 per le politiche di coesione è di 197,9 miliardi (64,5 a valere sul bilancio europeo e 133,4 su quello nazionale). Per i fondi Fesr e Fse-Iog, la dotazione invece ammonta a dicembre 2023 a 64,4 miliardi.
giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto
Nella sua relazione la Corte dei conti ha anche segnalato un aumento di irregolarità e frodi a danno del bilancio europeo, salite al ritmo del 5% annuo e concentrate soprattutto nella politica agricola comune (Pac). Dalle 405 segnalazioni registrate nel 2021 a fine 2023 si è infatti passati a 448 casi (293 relativi alla Pac) con oltre 58 milioni di euro da recuperare.
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