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    MACHU PIZZUL: “I TELECRONISTI DI OGGI? TROPPO PROTAGONISTI” – LA BACCHETTATA DEL “MAESTRO” ALLE VOCI DEL PALLONE A  'RADIO2': "IL LINGUAGGIO URLATO CORRE IL RISCHIO DI FAR DIVENTARE LA CORNICE PIÙ IMPORTANTE DEL QUADRO” - "IL GOL PIU' BELLO CHE HO RACCONTATO? ROBERTO BAGGIO A ITALIA ’90  E QUELLO DI VAN BASTEN NELLA FINALE DEL CAMPIONATO EUROPEO '88 - NEL ‘94 MI ARRABBIAI  IN ITALIA-NIGERIA PERCHE' GLI AFRICANI… - VIDEO


     
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    Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

    Bruno Pizzul è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte. 

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    Lo storico telecronista Rai ha raccontato i suoi esordi: "La prima telecronaca? Fu caratterizzata da un piccolo problema di orari. Ero appena stato assunto alla Rai di Milano, mi mandarono a fare la telecronaca di un match tra Juventus e Bologna, uno spareggio di Coppa Italia per accedere alla finale.

     

    La Rai mi mise a disposizione la macchina alle 10.00 del mattino, si giocava alle 15.00, mentre stavo per imbarcarmi mi incrociò Beppe Viola, che col tempo diventò un fratello per me. Mi disse che ci avrei messo mezzora ad arrivare, mi fece mandare via la macchina della Rai, mi disse che mi avrebbe accompagnato lui. Solo che andammo a mangiare, ce la prendemmo troppo comoda e arrivai un quarto d'ora dopo il fischio d'inizio. Non fu un debutto lusinghiero, mi tirarono le orecchie, per fortuna le partite all'epoca andavano in onda in registrazione ed ebbi modo di coprire a posteriori quel buco audio. I miei capi, però, mi guardarono con enorme sospetto".

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    Sulla prima partita della Nazionale a cui ha fatto la telecronaca: "A Bologna raccontai una partita tra Italia e Brasile, in pianta fissa iniziai a raccontare l'Italia ai secondi mondiali messicani. Ci doveva essere Nando Martellini, la prima voce, però ebbe un piccolo malessere dovuto all'altura di Città del Messico e toccò a me fare l'Italia. Si giocava con la Bulgaria, finì in parità. Da quel giorno del 1986 ho fatto le telecronache della Nazionale fino ai limiti d'età, cioè fino al 2003".

     

    Sul gol più bello raccontato in diretta: "Roberto Baggio era sempre un gran bel vedere. Ai mondiali di Italia 90 fece un gol con la cecoslovacchia molto molto bello. Scambio con Giannini, va via in mezzo a due facendo delle finte di corpo sbilanciando gli avversari, e segna. Un altro gol pazzesco fu quello di Van Basten nella finale del campionato europeo tra Olanda e Unione Sovietica. Fu una rete bellissima".

     

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    A Bruno Pizzul è mancato urlare 'Campioni del Mondo': "Ci siamo andati più vicini ad Italia 90 che quando arrivammo ai rigori in finale col Brasile quattro anni dopo. Nel 90 avevamo tutto per diventare campioni, avevamo calciatori fantastici, giocavamo bene, non arrivammo a disputare la finale solo perché giocammo contro l'Argentina di Maradona la semifinale a Napoli.

     

    Quella Nazionale catturò il cuore di tutti gli spettatori. Nel '94 invece arrivammo in finale ma quasi fortunosamente, venimmo ripescati. Ricordo la partita con la Nigeria, avevamo praticamente già perso, eravamo sotto di un gol e in inferiorità numerica e gli africani ci prendevano anche un po' in giro, giocavano con tunnel e colpi di tacco. Mi arrabbiai, ero molto indispettito da questo modo quasi irridente di giocare degli africani. Fortunatamente Baggio rimise la situazione sul corretto binario. Comunque, mi è dispiaciuto non poter dire campioni del mondo, ma dormo tranquillo lo stesso. Ho raccontato anni di grande calcio".

     

    Sui telecronisti di  oggi: "Sono diventati dei personaggi, come in certa misura è anche giusto che siano. Però il modo di condurre la telecronaca è un po' da protagonisti. Il telecronista dovrebbe essere soltanto quello che accompagna lo spettatore nel racconto della gara, con i toni enfatici e il linguaggio urlato che si usa oggi si corre il rischio di far diventare la cornice più importante del quadro. Comunque sono molto preparati, forse anche troppo". 

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