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    CAMPO DALL'ORTO MEJO DI CROZZA: “LA POLITICA NON MI CONDIZIONA” - ALLINEATO E COPERTO SU GENTILONI (SE RENZI VINCEVA, ANDAVA A CASA), PARLA IL DG DELLA RAI: "SULL'INFORMAZIONE ONLINE SIAMO INDIETRO. SARA' MILENA GABANELLI A SVILUPPARE QUESTO PROGETTO - HO PROVATO A PRENDERE FIORELLO E BONOLIS. HO FALLITO. ADESSO PUNTO SU PIF E VIRGINIA RAFFAELE" - GRAZIE A CDO, MEDIASET HA RIPRESO TONO E ASCOLTI


     
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    Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

    CAMPO DALL'ORTO CAMPO DALL'ORTO

     

    La Rai è uno dei pochi luoghi rimasti che può fare da collante a una società che si sta sfilacciando, e non solo in Italia . Liberato dal pressing della politica, concentrata ora sul nuovo governo e sulle possibili elezioni anticipate, Antonio Campo Dall' Orto, un anno e mezzo dopo il suo insediamento, ha l' aria soddisfatta di chi ha registrato alcuni successi, l' ultimo, clamoroso, la serata su San Pietro di Alberto Angela, e può muoversi con maggiore libertà. Ma l' uscita di Renzi da Palazzo Chigi non c' entra.

     

    Continuiamo a lavorare sul mandato che abbiamo avuto all' inizio: innovare l' azienda, renderla inclusiva in modo che ognuno ci si possa riconoscere.

    Gentiloni? Il rapporto è buono, lo conosco da quando lui era ministro delle Comunicazioni e io amministratore delegato di La7.

     

    RENZI GENTILONI RENZI GENTILONI

    Il direttore generale è convinto che i segnali di cambiamento siano finalmente visibili, che la tv di Stato abbia ora una sua identità: Mi ha colpito ciò che mi ha detto una volta Susanna Camusso: "La Rai racconti il lavoro, quello che c' è e quello che non c' è. Perché il semplice fatto di raccontare tiene insieme il Paese". È quello che proviamo a fare. Su diversi piani.

     

    Da cosa si può misurare che la Rai è cambiata?

    È una televisione più scritta, d' autore. Gli autori sono al centro della scena. Spendi di più, lavori duro, ma il segno rimane .

     

    Parla delle fiction?

    CAMPO DALL ORTO BIGNARDI CAMPO DALL ORTO BIGNARDI

    I Medici sono un esempio d' internazionalizzazione così come lo sarà Suburra che facciamo in coproduzione con Netflix. Abbiamo puntato sulla fiction di valore civile: il sindaco pescatore, Lucia Annibali, Felicia Impastato. La libertà creativa si è espressa con Schiavone.

    Non significa che non faremo più le fiction classiche ma che è importante innovare.

     

    E il resto dell' innovazione?

    Da quanti anni non si facevano tanti nuovi programmi? Ne avevamo promessi 42, sono più di 50. Alcuni non sono riusciti, altri sì. Abbiamo riscoperto l' intrattenimento scritto con Mika che è uno dei casi dell' anno. Non era semplice portare un pubblico giovane a seguire il varietà. Ci vuole più impegno per realizzarli ma i risultati durano a lungo. Per Roberto Bolle abbiamo lavorato tre mesi. Per Stanotte a San Pietro abbiamo trascorso 30 notti in Vaticano solo di registrazione. La Scala su Rai1 è un' altra scommessa vinta. Tutti mi dicevano: "Guarda che Siciliano saltò sulla Scala in prima serata". Non sono superstizioso, ma al trentesimo avvertimento ho fatto gli scongiuri .

    MIKA ARBORE MIKA ARBORE

    Sull' informazione invece va registrato il fallimento di "Politics".

    Ma questo non vuol dire che non c' è informazione in Rai. Uno dei problemi, quando siamo arrivati, erano i talk gridati, oggi quel tema è scomparso.

     

    È scomparsa pure la serata di Rai3 dedicata all' approfondimento. Abbandonate lo spazio di "Ballarò"?

    CAMPO DALL ORTO CAMPO DALL ORTO

    Politics non è andato. Ha fatto brutti ascolti. Nonostante il grande impegno di tutti non funzionava. Anche Nemo non fa grandi ascolti eppure è un esperimento di innovazione dei linguaggi per raccontare la società molto significativo. Porta l' informazione fuori dagli studi televisivi, come hanno fatto Santoro, Cose nostre, Islam, Italia e Casa Bianca. Ma non abdichiamo neppure nella serata di Rai3 che sarà guidata, nelle prossime settimane, dalla Berlinguer. Allungheremo i tempi della trasmissione ma senza fare un programma che sia troppe cose insieme.

     

    POLITICS POLITICS

    Cioè, niente format riservato al cibo, ai batteri Il servizio pubblico non può trattare l' alimentazione come uno spettacolo.

    Abbiamo costituito un gruppo di lavoro per studiare come si affrontano certi argomenti sulla Rai.

     

    Lei sbandiera il successo di Raiplay, l' app per vedere i programmi on demand, ma nessuno s' informa attraverso la Rai sul web.

    direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli

    Raiplay non è solo un' app di successo perché la usano già 4 milioni di italiani. È un prodotto importante anche dal punto di vista patrimoniale. Definisce meglio quella che è una media company. Adesso che entra nelle televisioni connesse cambierà il modo di consumare la televisione. Sull' informazione, quella televisiva è fortissima.

    On line, è vero, siamo indietro. Sarà Milena Gabanelli a sviluppare questo progetto. Del resto, il sito di Report aveva quasi più "amici" e followers di tutti gli altri programmi Rai messi insieme.

     

    I Tg Rai però sono accusati di fare TeleRenzi.

    milena gabanelli e la sua ultima puntata di report 3 milena gabanelli e la sua ultima puntata di report 3

    Io devo garantire il pluralismo. Il Tg1 delle 20 è la trasmissione più vista dell' intero palinsesto. Non potrebbe avere milioni di telespettatori, più del passato, se non fosse ben fatto ed equilibrato. Detto questo, in un anno e mezzo abbiamo gestito due referendum, trivelle e riforma costituzionale, e le amministrative senza una sola multa dell' Agcom.

     

    Ma la direzione editoriale non è un fallimento? Merlo, sbattendo la porta, ha detto che la politica influenza ancora Viale Mazzini.

    CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI

    Sulla politica e il pluralismo le ho appena risposto. Sulla direzione le dico che l' azienda ha bisogno di un luogo di coordinamento. Penso alle emergenze, e quest' anno purtroppo ce ne sono state molte, dal terremoto agli attentati, con 189 ore di telegiornale in più rispetto al 2015. Ma se sull' esistente siamo forti, la direzione editoriale andrà misurata sulla capacità d' innovare. Siamo in corso d' opera .

     

    Avete abbassato gli stipendi come prevede la legge sull' editoria?

    Sono stati tutti adeguati al tetto di 240 mila euro. Vale per 50 persone, 36 dirigenti e 14 giornalisti. Me compreso. Ed è scattato retroattivamente il 15 novembre.

    mario orfeo mario orfeo

     

    Lo estenderete agli artisti?

    Secondo i pareri legali che abbiamo chiesto la norma non si applica agli artisti. Abbiamo già chiesto un ulteriore parere all' azionista. Ma sarebbe un regalo agli altri operatori, una vera distorsione del mercato.

     

    Condivide la "vigilanza" del governo nella scalata di Vivendi a Mediaset?

    Non entro nel merito delle mosse del governo. Penso che ormai l' integrazione tra telefonia e media sia inevitabile, ma occorre salvaguardare il contesto in cui viene raccontato il Paese.

     

    renzi - campo renzi - campo

    Con il canone a 90 euro i conti tornano?

    Per mantenere sostenibile il piano industriale basta che i 90 euro arrivino nelle casse della Rai. In questo senso stiamo avendo un' interlocuzione molto positiva con le istituzioni.

     

    Su chi scommette per il 2017?

    Ho provato a prendere Fiorello e Bonolis. Ho fallito. Ho puntato su Pif e Virginia Raffaele e adesso vorrei che diventassero volti stabili della Rai. Li vogliamo per la fiction, per i film, per l' intrattenimento. Sono due bellissimi esempi della tv che stiamo costruendo.

    renzi semprini renzi semprini VIRGINIA RAFFAELE VIRGINIA RAFFAELE FIORELLO JOVANOTTI FIORELLO JOVANOTTI FIORELLO FAZIO 1 FIORELLO FAZIO 1 bonolis bonolis PIF PIF

     

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