Emilio Pucci per il Messaggero
BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE A MERANO
Concavo e convesso. Berlusconi non intende smarcarsi dalla Lega ma ha promesso anche di non consegnare il suo partito a Salvini. Predica calma, aspetta tempi migliori. Entro la settimana dovrebbe arrivare la nomina di Tajani a vicepresidente di Forza Italia. L' attuale guida del Parlamento europeo per il Cavaliere rappresenta l' Italia che non sbatte solo i pugni, che si serve del dialogo per cambiare le cose.
La nomina di Tajani servirà per preparare le prossime europee in cui FI non avrà chiaramente la missione di abbattere, come vuole Salvini, i muri di Bruxelles. Ma per il presidente azzurro il perimetro deve restare quello del centrodestra. L' allarme però nei gruppi parlamentari è risuonato da tempo: il partito di via Bellerio ormai ha preso il sopravvento, porterà Forza Italia alla sua estinzione. «Così scompariamo», il refrain «Matteo sta archiviando il centrodestra e va arginato». La protesta monta giorno dopo giorno, soprattutto sui territori.
salvini a pontida 2018
Il capogruppo di FI in Friuli è passato con Fedriga e qualche giorno fa, riferiscono fonti parlamentari, durante la segreteria provinciale a Milano l' ex capogruppo Romani e altri deputati hanno criticato la linea portata avanti finora.
BIG & PEONES Malessere che coinvolge non solo peones ma anche molti big tanto che Berlusconi ha frenato sulla costituzione di un comitato ristretto che nelle intenzioni originarie avrebbe dovuto affiancarlo nella gestione. Per ora hanno prevalso le resistenze ma l' ex premier a breve comincerà comunque a cambiare un buon numero di coordinatori. Punta sul Sud dove la coalizione non è a trazione Lega. Ha assicurato che farà campagna elettorale ma non è interessato ad uno scranno in Parlamento e non è neanche sicuro che si candiderà alle Europee.
«Coloro i quali si agitano si è sfogato con i suoi sono gli stessi che mi hanno chiesto di evitare il voto anticipato per paura di non essere eletti. Chi vuole andare via può farlo anche subito».
salvini a pontida 2018
Per ora insomma Berlusconi preferisce aspettare come si comporterà il segretario del Carroccio. A partire dal tema delle frequenze, a quello sulla Rai, alla battaglia intrapresa da Di Maio contro la pubblicità sul gioco d' azzardo che potrebbe arrecare danno alle tv di famiglia.
Il progetto di Salvini di unire i sovranisti al di fuori dei confini non è in cima ai suoi pensieri.
Gli interessa capire cosa farà la Lega sulla flat tax, sulla legittima difesa (oggi FI presenterà un progetto di legge), sulle proposte inserite nel programma del centrodestra. Misurerà le prossime mosse da come si muoverà il governo. «Perché finora Matteo può anche godere di enorme consensi ma questo il ragionamento ha fatto solo annunci, pochi fatti». È dopo la legge di stabilità che tirerà le somme, con la premessa come ripetono Gelmini, Carfagna, Marin e altri di FI che non c' è spazio per il partito unico prospettato dal governatore della Liguria Toti.
salvini berlusconi
I fedelissimi del Cavaliere si aspettano che l' ex premier sia capace di produrre nuovi fuochi di artificio. Ma lo scetticismo sotto traccia dilaga. Il timore è che il dopo Berlusconi, anche per volere dello stesso leader azzurro, si chiami Salvini. La strategia è quella dell' opposizione responsabile e non si segnalano emorragie né alla Camera né al Senato ma quando arriveranno i provvedimenti sia a palazzo Madama che a Montecitorio sono sempre di più, anche per la paura di essere tagliati fuori in futuro, quelli tentati dal seguire la linea del Carroccio.
salvini a pontida 2018 7
berlusconi