Rinaldo Frignani per corriere.it
elicottero caduto nel tevere
In un video sui social il piccolo elicottero rosso di Domenico Careri atterra sul prato di Villa Baldacchini, a Torrita Tiberina, vicino Roma. L’ex pilota Alitalia con 30mila ore di volo alle spalle è alla cloche, accanto a lui una sposa emozionata pronta per la cerimonia nell’esclusiva tenuta della famiglia del comandante.
È una delle poche immagini del 78enne originario di Ferrara che venerdì scorso fra Nazzano Romano e Farfa ha perso la vita su quello stesso velivolo, precipitato nel Tevere con un’amica veronese, Elena Andrioli, di 75, dopo aver colpito i cavi dell’alta tensione nell’ultimo dei tre incidenti aerei avvenuti in provincia di Roma in appena un mese e mezzo.
Un bilancio che preoccupa, anche perché le tragedie si sono verificate dopo il lockdown e all’inizio della ripresa dell’attività, anche degli ultraleggeri.
elicottero caduto nel tevere a farfa
I tecnici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo non fanno ipotesi, le indagini sono in corso. Nessuno si può sbilanciare su quello che è successo prima della conclusione degli accertamenti investigativi, ma rimane il fatto che nella Capitale non era mai successo prima e che nei mesi scorsi ci sono stati altri tre incidenti ad aeromobili decollati da superfici sempre nei dintorni della Capitale (Nettuno, Santa Marinella, Fiano Romano), anche questi con morti e feriti.
Problemi tecnici, errori di manovra, manutenzione precaria, fattori esterni, forse anche malori: le inchieste non si sono ancora concluse, imboccare una pista invece di un’altra è un azzardo, in un mondo, quello dell’aviazione, dove si viaggia per procedure precise e da seguire senza alcun genere di improvvisazione. «I top gun guardateli al cinema», conferma un soccorritore, che sabato scorso ha recuperato con vigili del fuoco e carabinieri i rottami dell’elicottero rosso di Careri dal fondo del Tevere.
lombini rossetti
Un triste spettacolo, come quello del 31 maggio scorso a Nettuno, dove sono morti i nuotatori del giro azzurro Gioele Rossetti e Fabio Lombini, 23 e 22 anni, amici di Manuel Bortuzzo (il loro collega ferito a colpi di pistola sempre a Roma e oggi costretto su una sedia a rotelle), precipitati poco dopo il decollo dall’aviosuperficie «Le Grugnole», e quello in località Due Ponti, sulla via Flaminia, solo sei giorni prima: un ultraleggero caduto anch’esso nel Tevere. A bordo un giovane allievo pilota, Daniele Papa, 23 anni, e il suo istruttore, Giannandrea Cito (30). Quest’ultimo, primo ufficiale Ryanair, si è salvato saltando fuori dall’abitacolo prima che il velivolo affondasse, il ragazzo invece non ce l’ha fatta.
LOMBINI ROSSETTI
Incidenti troppo ravvicinati che hanno impressionato, e non poco, chi è appassionato al volo con questo genere di apparecchi. Anche perché solo a Roma sono migliaia. Nella Capitale ci sono sette delle 13 scuole «Vds» (volo da diporto e sportivo) di tutta la regione, ma ce ne sono poi altre 14 di addestramento professionale «Ato» (Approved Training Organisation) dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, per aerei di tutti i generi: si insegna dal livello basico al recurrent-type rating, dove si impara a pilotare una specifica macchina o ci si aggiorna.
daniele papa
Per ottenere l’attestato «Vds» per gli ultraleggeri bastano invece 16 ore di volo e 33 di teoria (un terzo di quelle per la licenza di pilota privato) e il documento viene rilasciato sempre dalle scuole, che sono autocertificate. La differenza principale con le altre è che non sono sotto la sorveglianza Enac, e che — oltre alla differenza di peso massimo al decollo — anche gli apparecchi in questione sono autocertificati, dai costruttori.
daniele papa cessna
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