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    ADDIO ALL’ANTICO BANANA - I VECCHI BERLUSCONES, DOPO LA MAZZATA IN CALABRIA E IN EMILIA ROMAGNA, HANNO CAPITO CHE A BERLUSCONI NON FREGA NULLA DI FORZA ITALIA E CHE E’ DISPOSTO A SCARICARE I VETERANI PER LE NUOVE LEVE SELEZIONATE STILE “X-FACTOR”


     
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    Carmelo Lopapa per “la Repubblica

     

    silvio berlusconi occhiali da sole silvio berlusconi occhiali da sole

    A metà strada tra “Cinecittà” e “X Factor”, la passerella dei 25 ragazzi selezionati per la new wave forzista fa schizzare la tensione in un partito già sull’orlo di una crisi di nervi. La “vecchia guardia” ha paura di essere scalzata (in tv e domani magari in lista) dalla voglia di rottamazione del capo. Una rabbia stavolta diretta esplicitamente contro Silvio Berlusconi che non riconosce più i fedeli della prima ora. A dar voce a questi stati d’animo, a lanciarsi temerario in un vero e proprio j’accuse, è l’ex tesoriere Pdl, il deputato (area Fitto) Maurizio Bianconi. Il suo è quasi un addio.

     

    «Tredici milioni di italiani credevano in Forza Italia, ora sono rimasti due-tre milioni: Berlusconi, si prenda Doris, i volti nuovi e gli amici del Patto, fondi un altro partito e lasci questa vecchia guardia che sarà in grado di mettere in atto il riscatto politico del centrodestra, finalmente all’opposizione».

     

    Maurizio Bianconi Maurizio Bianconi

    Fin qui la sortita. Ma la selezione di un centinaio di giovani — operata da Giovanni Toti, Annagrazia Calabria e Alessandro Cattaneo — risoltasi sabato nell’abbraccio e nelle promesse di Berlusconi («Voi siete il futuro di Fi, sarete in prima linea») viene vissuta da una buona fetta del partito come una minaccia, comunque non utile a risollevare le sorti elettorali. Tanto più che nelle prossime settimane altri blocchi da 25 saranno ospitati in Villa. «Bianconi è un toscanaccio con l’unico difetto di aver additato il re nudo — ironizza Saverio Romano — il vero problema che dovrebbe porsi il partito non è Maurizio, ma quanto emerso dalle urne in Emilia e in Calabria, su quello bisognerà riflettere».

     

    Francesco Aracri, senatore ex An laziale non le manda a dire. «Sarò antico, ma mi hanno insegnato che i mestieri non si inventano, la politica è arte del consenso, la roba di plastica non può funzionare — ragiona — Me lo dicano, se do fastidio tolgo il disturbo, ma con tutti i consiglieri comunali a me vicini. Questa musica del nuovo la sentiamo continuamente. E dico: è normale che il signor Toti io non l’abbia mai conosciuto? Selezionano gente nuova ma io sono avvocato, quattro master, so’ pure ex giocatore de’ rugby. Ma di che stiamo parlando? Valorizzino quel che c’è, intanto».

    ABBRACCIO TRA BERLUSCONI E SAVERIO ROMANO ABBRACCIO TRA BERLUSCONI E SAVERIO ROMANO

     

    Tira questa aria, insomma. Augusto Minzolini, senatore anche lui, si tiene lontano dalle polemiche, ma si limita a far notare come «Renzi sta dimostrando a cosa porti l’eccesso di giovanilismo». Poi ci si mette dall’Ncd anche l’ex Fabrizio Cicchitto a infierire. «Villa Gernetto come Cinecittà negli anni ’50 di De Sica: volti nuovi per il cinema».

     

    La portavoce Deborah Bergamini gli replica subito: «Cicchitto di anni ’50 se ne intende, fa politica da allora». I giovani coinvolti volano basso. «Sono paure prive di fondamento, dovrebbe essere apprezzato lo slancio di Berlusconi e la nostra voglia di darci da fare con umiltà, noi siamo per un giusto mix di esperienza e nuova linfa generazionale » replica Eleonora Mosco, 27 anni, vice sindaco di Padova, tra le nuove leve presenti due giorni fa.

     

    fabrizio cicchitto fabrizio cicchitto

    In serata interviene il consigliere politico Toti per arginare le critiche, parlando di «caricaturali descrizioni: scagliarsi contro ogni percorso di rinnovamento suona come la difesa di rendite di posizione di chi è in Parlamento da troppo tempo. Alcuni dirigenti dovrebbero avere a cuore il partito».

     

    Nervosismo a fior di pelle ai vertici. E da oggi, dopo il voto nelle due regioni, andrà ancora peggio. Raffaele Fitto potrebbe tornare alla carica. Berlusconi, che ha preso malissimo la rivolta della vecchia guardia, vuole riprendere il filo del dialogo per ricostruire il centrodestra. A Toti il compito di tessere la tela con la Lega, ad Altero Matteoli con l’Ncd. Nei prossimi giorni il capo stesso tenterà un approccio diretto con Alfano.

     

     

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