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Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”
Se la buona convivenza si vede dal mattino, quella tra il Riformista e l’Unità, gemelli diversi ospitati allo stesso piano del quartier generale delle aziende dell’editore Alfredo Romeo, rischia di essere complicata.
Ieri, il giornale fondato da Antonio Gramsci, all’ennesimo riesordio, ha dato una lettura della tornata elettorale appena passata di questo tipo: «Si ferma l’onda della destra: la sinistra vince a Brescia. 5 stelle out». Il Riformista di Renzi, l’ha vista all’opposto: «Le urne? Avanti a destra». Con perfida chiosa: «L’effetto Schlein non si è visto arrivare».
MATTEO RENZI ALFREDO ROMEO PIERO SANSONETTI
[…] Ma la vera chicca è la diatriba tra giornalisti ed ex giornalisti dell’Unità. Sansonetti ha fatto sapere, nel suo primo editoriale, di voler «ricostruire un’ideologia», nel senso non marxiano, ma gramsciano del termine.
E i vecchi cronisti dell’Unità, messi alla porta senza troppi complimenti, lo hanno bastonato dalle pagine del Manifesto.
«Questa Unità non ha nulla a che vedere con la testata fondata nel 1924, né con le battaglie del segretario del Pci perché con scientifica, padronale protervia calpesta ogni diritto dei suoi lavoratori: i giornalisti e poligrafici che hanno tenuto in vita il giornale sono stati esclusi, cancellati perfino vilipesi. Siamo di fronte a un caso mai contemplato nel mondo del lavoro: un’intera redazione sostituita da un’altra».
LA PRIMA PAGINA DELLA NUOVA UNITA DIRETTA DA PIERO SANSONETTI
E il nuovo direttore come avrebbe «spazzato via un intero corpo redazionale»? Con un insulto sorprendente: «Sansonetti ci ha tacciato di essere “renziani”, proprio lui che ha lasciato il Riformista nelle mani del leader di Italia viva». Avete letto bene: Sansonetti avrebbe usato «renziano» come insulto.
Ma se i vecchi redattori pare siano stati lasciati a casa con l’accusa di vicinanza al fu Rottamatore, sono stati, invece, imbarcati ex terroristi come Paolo Persichetti o no global con problemi giudiziari come Luca Casarini. La politica sarà affidata alla compagna di Sansonetti e madre dei suoi due figli, Angela Nocioni.
Fra le firme Tiziana Maiolo, ex Riformista, che Renzi avrebbe allontanato quando ha scoperto che in gioventù era stata al Manifesto. Della compagnia fanno parte anche Angela Azzaro, ex Liberazione, paladina dei diritti Lgbtq, e Valentina Ascione, compagna di Riccardo Magi parlamentare di +Europa.
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Al Riformista sono rimasti Aldo Torchiaro, voce militante di Radio Leopolda, Paolo Guzzanti e la Fusani. Gli unici renziani doc arruolati nell’iniziativa al momento sembrano Erasmo D’Angelis (già alla guida dell’Unità targata Matteo) ed Enrico Zanetti, ex viceministro e sottosegretario.
La supervisione del quotidiano è affidata a Benedetta Frucci, responsabile comunicazione di Italia viva, fiorentina come Renzi, persona di strettissima fiducia. Il responsabile del sito è un altro fedelissimo: Alessio De Giorgi, già fondatore di Gay.it […]. […]
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