Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
comizio di donald trump in ohio 5
Comizi nelle piazze, cause nei Tribunali. È lo schema che accompagnerà la nuova corsa di Donald Trump verso la Casa Bianca. Martedì 22 novembre la Corte suprema ha deciso che l'ex presidente dovrà consegnare la sua dichiarazione dei redditi al Congresso. Nel dettaglio, alla Commissione della Camera «Ways and Means», organismo chiave del Parlamento, equivalente alla nostra Commissione Bilancio.
A differenza di tutti gli altri presidenti, Trump si è sempre rifiutato di presentare il suo rendiconto fiscale, che viene poi reso pubblico, in segno di trasparenza. È un passaggio che fa parte della cultura politica americana, come dimostra proprio la sentenza della Corte. Ieri Trump ha attaccato duramente i nove magistrati, accusandoli di essere «un organismo politico».
donald trump prima dell assalto a capitol hill
Sul suo social network, Truth , ha scritto: «C'è qualcuno sorpreso che la Corte suprema abbia sentenziato contro di me? Lo fa sempre». Probabilmente Trump si riferisce al rifiuto della Corte di prendere anche solo in esame i ricorsi contro il risultato delle elezioni del 2020. Va ricordato che sei giudici su nove sono stati nominati da presidenti repubblicani e di questi tre direttamente da Trump: Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, Amy Coney Barrett. Ma, evidentemente, ci sono limiti di decenza legale che nessuno di questi magistrati vuole superare.
documenti top secret trovati dall fbi a mar a lago
Il vero tema è capire per quale motivo Trump si sia opposto con ogni mezzo alla diffusione delle sue dichiarazioni dei redditi. Ci sono tracce di operazioni finanziarie imbarazzanti? Incroci pericolosi tra politica e affari? Domande senza risposta ormai da sette anni, dal giugno 2015, quando Trump si candidò per la prima volta alla Casa Bianca.
La Commissione della Camera riceverà, quindi, le carte fiscali trumpiane dal 2013 al 2018, ma avrà solo un mese e mezzo per esaminarle e decidere se ci siano elementi sospetti da segnalare al Dipartimento della Giustizia o al Dipartimento del Tesoro.
scatole piene di documenti a mar a lago
Dal primo gennaio 2023 si insedierà la nuova Camera, controllata dai repubblicani. E tutte le indagini, gli accertamenti su Trump finiranno al macero. I conservatori, invece, ribalteranno lo scenario, avviando un'inchiesta su Hunter Biden, il figlio del presidente. Lo stesso Trump, sempre su Truth , indica il bersaglio: «Joe Biden ha pagato tutte le tasse sui soldi fatti illegalmente con Hunter?» Ma l'assedio giudiziario all'ex presidente è stringente.
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Il procuratore speciale, Jack Smith, si è messo al lavoro sui due filoni più importanti: il ruolo di Trump nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e l'esame dei documenti riservati che Trump si era portato nella residenza di Mar-a-Lago. Come prima mossa, i legali del Dipartimento di Giustizia hanno chiesto a una Corte d'appello di Atlanta di annullare la decisione della giudice Aileen Cannon che a settembre aveva nominato un consulente super partes, per esaminare i fascicoli custoditi nel resort della Florida. La Corte d'appello sembra propensa ad accogliere la richiesta del dipartimento di Giustizia. Nel frattempo ha respinto il ricorso degli avvocati trumpiani: l'irruzione dell'Fbi nell'agosto scorso a Mar-a-Lago non ha violato i diritti dell'ex presidente.
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