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    UNA STRAGE ANNUNCIATA – I VIGILI DEL FUOCO HANNO RECUPERATO I RESTI DEL BARCONE NAUFRAGATO A CUTRO: IL FASCIAME CHE AVVOLGEVA LO SCAFO ERA MARCIO E SCROSTATO E TENUTO INSIEME DA GRAFFETTE E CHIODI ARRUGGINITI – LE ANOMALIE STRUTTURALI POTREBBERO ESSERE CAUSATE DALL’IMPATTO VIOLENTO CON IL FONDALE MA ANCHE DALLE STESSE CONDIZIONI IN CUI SI TROVAVA L’IMBARCAZIONE – IERI È STATO TROVATO IL CORPO DELLA 73ESIMA VITTIMA, QUELLO DI UNA BIMBA DI CIRCA 6 ANNI...


     
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    Estratto dell’articolo di Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”

     

    i resti del barcone del naufragio di cutro i resti del barcone del naufragio di cutro

    Il fasciame che avvolgeva lo scafo del Sammer Love era tenuto insieme da graffette e chiodi arrugginiti. Le stesse listelle di legno erano in pessime condizioni. All’apparenza marce e scrostate. Così i resti del barcone naufragato appaiono ora ammassati sulla spiaggia di Cutro dopo essere stati recuperati in mare. […]

     

    Le foto dell’imbarcazione, recuperata dai sommozzatori dei Vigili del fuoco […] evidenziano alcune anomalie strutturali. Che possano essere state causate, come sostengono alcuni investigatori, dall’impatto violento con le rocce presenti nei fondali a poche decine di metri dal punto del naufragio. Ma anche dalle stesse condizioni in cui si trovava il peschereccio.

    i resti del barcone del naufragio di cutro i resti del barcone del naufragio di cutro

     

    Nell’urto il Sammer Love si è disintegrato causando decine di morti e molti dispersi: ieri è stato trovato il corpo della 73esima vittima, quello di una bimba di circa 6 anni. Un ritrovamento che porta a 29 il numero dei minori morti, 20 sono nella fascia tra gli 0 e i 12 anni d’età. 

     

    «Dalle foto è difficile stabilire che parti del barcone siano quelle recuperate se, rappresentano la prua, la poppa o i laterali. Diventa quindi arduo fare un’analisi tecnica sulle condizioni e, soprattutto, accertare la spugnosità del legno, o, se i chiodi arrugginiti hanno contribuito a staccare i rinforzi dell’intelaiatura del barcone», spiega Marco Ferrando, docente di ingegneria navale all’Università di Genova. […]

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