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    IBRA-CADABRA: “CI VEDIAMO PRESTO IN ITALIA. ANDRÒ IN UNA SQUADRA CHE DEVE VINCERE DI NUOVO", IL MILAN ORA CI CREDE – RE ZLATAN SI CONFESSA A ‘GQ ITALIA’: “HO DIMOSTRATO CHE POSSO ANCORA FARE LA DIFFERENZA” - "METTERE LA MAGLIA 'NO AL RAZZISMO' È BELLO, MA NON RISOLVE IL PROBLEMA. MEGLIO TOGLIERE TRE PUNTI” – ANCHE IL NAPOLI HA MANFESTATO INTERESSE PER IBRA MA…


     
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    Da gazzetta.it

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    "Ci vediamo presto in Italia. Andrò in una squadra che deve vincere di nuovo, che deve rinnovare la propria storia, che è in cerca di una sfida contro tutti". Zlatan Ibrahimovic lancia un nuovo indizio sul suo futuro, attraverso un'intervista esclusiva a GQ Italia, in edicola da oggi. E, per la prima volta, annuncia che, con ogni probabilità, sarà di scena di nuovo in Serie A.

     

    "Solo così riuscirò a trovare gli stimoli necessari per sorprendervi ancora - spiega Zlatan al magazine -. Come calciatore non si tratta solo di scegliere una squadra, ci sono altri fattori che devono quadrare. Anche negli interessi della mia famiglia". Il futuro di Zlatan si tinge di rossonero? A leggere tra le righe sembrerebbe proprio di sì, dopo l'incontro di Raiola con Boban e Maldini di qualche settimana fa e il corteggiamento di Mihajlovic, per portarlo a Bologna, a suon di telefonate, che non si è mai fermato.

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    PERFEZIONE E RAZZISMO

    In attesa di sciogliere l'enigma sulla sua prossima destinazione, comunque, Ibrahimovic non si smentisce e conferma a GQ Italia il lato perfezionista del suo carattere. "Io amo fare la differenza. Non voglio fare bene solo una o due cose, voglio farle bene tutte - racconta -. Sono molto contento di aver fatto questa esperienza a Los Angeles, anche perché dopo l’infortunio molti dicevano che non sarei più stato in grado di giocare, invece ho dimostrato che posso ancora fare la differenza". Obiettivo che avrà sicuramente anche da gennaio nel nostro campionato, sebbene l'Italia riporti alle orecchie di Ibra anche le note stonate dei cori razzisti.

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    "Mettere la maglia 'No al razzismo' è bello, ma non risolve il problema. Meglio togliere tre punti, sospendere la partita e perdere l’incasso, così rischi di andare in serie B - accusa l'attaccante -. Devi essere severo, la gente non capisce fino a quando non paga le conseguenze. Quando ero in Italia mi gridavano 'zingaro!'. È razzismo anche quello, è ignoranza, anche se poi quando mi vedono fuori dallo stadio mi fanno i complimenti e vogliono farsi una foto con me". Ci vediamo in Italia, Ibra. E i tifosi del Milan sono già a caccia di selfie...

     

    SCENARI

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    Da gazzetta.it

     

    Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic è sempre più vicino. Scontato, ormai, dopo l’intervista a GQ (“ci vediamo presto in Italia"). E dalle sue parole si può anche tracciare l’identikit della futura squadra (“che deve vincere di nuovo, che deve rinnovare la propria storia, che è in cerca di una sfida contro tutti”).

     

    PERCHÉ MILAN

    I rossoneri ci credono. Zvonimir Boban e Paolo Maldini sono convinti di aver presentato all’attaccante svedese un’offerta convincente: 18 mesi di contratto a 6 milioni di euro (2 per i 6 mesi di questa stagione, 4 per la prossima). Per la corte che gli hanno fatto Boban e Maldini, per l’ambiente già conosciuto, per le suggestioni che il suo ritorno suscitano, per poter dire: “Avete avuto di nuovo bisogno di me per poter tornare grandi” (e si sa che l’ego di Ibra gioca un ruolo fondamentale...), tutto fa pensare che alla fine sarà Milanello la meta finale di Zlatan. Un ritorno... al futuro.

     

    PERCHÉ NAPOLI

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      Anche il club di De Laurentiis ha manifestato interesse per Ibrahimovic e non da oggi. In più, rispetto al Milan, può offrire la partecipazione alla Champions League. Non è poco per un ambizioso come lo svedese. Ma è anche vero che, in questo momento, l’ambiente di Napoli è una polveriera. Carlo Ancelotti è in bilico, la squadra non reagisce agli stimoli (e andrà ancora in ritiro) e in campionato è tagliata fuori dalla lotta per lo scudetto. Non sembrano, oggettivamente, le condizioni migliori per accettare la sfida. Pare essere tagliato fuori definitivamente il Bologna. Ma Ibra è Ibra, le sue decisioni non sono mai banali o scontate. Con lui le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

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