GIANCARLO ELISABETTA TULLIANI - LABOCCETTA - GIANFRANCO FINI
Edoardo Izzo per www.lastampa.it
«Giancarlo Tulliani non è proprio uno stinco di santo». Questa frase era costata al parlamentare Ignazio La Russa l’accusa di diffamazione, ma oggi i giudici del tribunale Monocratico di Roma lo hanno assolto accogliendo la richiesta del pm.
GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI
La vicenda risale al 2010 quando La Russa, parlando ad una trasmissione di Rai Due della vicenda legata alla compravendita del famoso appartamento di Montecarlo ceduta ad An dalla contessa Colleoni, definì «non proprio uno stinco di santo», Tulliani, cognato dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, per il quale proprio pochi giorni fa la procura di Roma ha sollecitato il processo, assieme allo stesso Fini ed altri componenti della sua famiglia, nell’indagine che riguarda anche l’immobile monegasco.
IGNAZIO LA RUSSA
Ascoltato nel corso del processo La Russa, difeso dall’avvocato Valentino, si è detto «stupito della necessità di comparire come imputato. Nelle mie parole verso Tulliani sono stato anche morigerato perché ero a conoscenza dei suoi atteggiamenti presuntuosi che facevano leva esclusivamente sul rapporto di parentela con Fini che lui rivendicava. All’epoca dell’intervista era su tutti giornali la storia dell’appartamento di Montecarlo: una vicenda che mi addolorava molto così come addolorava le tante persone vicine al partito che avevano visto quell’appartamento finire in modo poco trasparente a Tulliani».
GIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLO