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    IL DELITTO DI NATALE - LA MATTINA DEL 26 DICEMBRE UN CITTADINO RUMENO DI 63 ANNI, SENZA FISSA DIMORA, E' STATO RITROVATO CADAVERE IN UN CAMPO INCOLTO VICINO ROMA - CON OGNI PROBABILITA' E' STATO ACCOLTELLATO - A RITROVARLO E' STATA UNA VOLONTARIA DELLA COMUNITA' DI SANT'EGIDIO, CHE ERA PASSATA PER PORTARGLI IL PRANZO - GLI INQUIRENTI STANNO BATTENDO DIVERSE PISTE, MA QUELLA PIU' PROBABILE E'...


     
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    Da Il Messaggero

     

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    Tre fendenti al torace che non gli hanno lasciato scampo. Con ogni probabilità si tratta di tre coltellate. È morto così, nella notte di Natale, Constantin Horonceanu, un cittadino rumeno di 63 anni. Il corpo è stato ritrovato da una volontaria della Comunità di Sant'Egidio che era passata per portagli il pranzo. E invece ha trovato l'uomo privo di vita, riverso in terra non molto distante dal container in cui viveva nella zona di Monterotondo Scalo.

     

    Delitto di Natale Delitto di Natale

    L'uomo, un senza fissa dimora, da tempo aveva trovato quel rifugio di fortuna posizionato in aperta campagna, in un campo incolto in via Semblera. L'uomo era vestito e presentava delle ferite, sanguinanti, compatibili con quelle inferte da un'arma da taglio. La volontaria ha immediatamente chiamato l'ambulanza, che però non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. I medici del 118, dopo un primo esame, hanno rinvenuto delle ferite all'altezza del petto. Con ogni probabilità i fendenti risultati fatali.

     

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    Sul posto sono intervenute anche i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo e del Nucleo Investigativo del gruppo di Ostia che hanno provveduto a recintare l'area e a repertare alcune prove. Il medico legale che ha effettuato l'autopsia sul cadavere ha certificato che le ferite, sanguinanti, riscontrate sul corpo sono state procurate da un'arma da taglio. E sono assolutamente incompatibili con una caduta causata da un malore, una delle prime ipotesi messe in campo dagli investigatori. Proprio per questo la procura di Tivoli ha deciso di non catalogare il caso come morte naturale ma di procedere per omicidio.

     

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    Il procuratore capo Francesco Menditto ha delegato i carabinieri per le indagini. I militari dopo una breve indagine hanno emesso un decreto di fermo nei confronti di D.A., cittadino rumeno di anni 39 perché indagato del delitto. L'uomo è stato rintracciato nel suo alloggio di fortuna (sempre in Monterotondo) ove sono stati rinvenuti due coltelli compatibili con le ferite riscontrate in sede di esame autoptico.

     

    INDIZI DI COLPEVOLEZZA Gli inquirenti stanno battendo diverse piste, ma quella più probabile sembrerebbe ricondurre a un omicidio fra disperati. Probabilmente una rapina o una lite nata per motivi di territorio poi degenerata e finita male. Le plurime dichiarazioni raccolte dai Carabinieri e i coltelli rinvenuti hanno spinto il Pm della Procura di Tivoli, visti i gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di fuga dell'indagato, ad emettere un decreto di fermo nei confronti del 39enne anche lui di origini rumene. Oggi sarà chiesta la convalida del fermo al Gip del Tribunale di Tivoli che, nelle successive 48 ore, sentito l'indagato, deciderà sulla convalida e sulla richiesta di misura cautelare in carcere.

     

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    Non è la prima volta del resto che nella zona accadono episodi simili. La scoperta del corpo risale al giorno di Natale, intorno all'ora di pranzo. La volontaria come spesso accade si era recata in quella zona abbandonata per portare il pranzo e per dare qualche minuto di conforto a Constantin, classe 1957, che da tempo ormai aveva deciso di stabilirsi all'interno di quel container abbandonato nei campi di Monterotondo. L'uomo risulta senza precedenti penali. 

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