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    “ERO LO CHEF PERSONALE DI VALENTINO, GUADAGNAVO FINO A 15MILA EURO AL MESE, MA BISOGNA ESSERE A DISPOSIZIONE A OGNI ORA DEL GIORNO” – IL 29ENNE MARTIN LAZAROV, RACCONTA LA SUA ESPERIENZA DA CUOCO PRIVATO DELLO STILISTA: “È UN UOMO GENEROSO. TRATTA I SUOI COLLABORATORI NEL MIGLIORE DEI MODI. QUANDO LAVORI PER LUI DIVENTI UNA PERSONA DI SUA FIDUCIA” – “COSA GLI PIACE MANGIARE? ALLA SUA TAVOLA VINCE LA STAGIONALITÀ E L’ITALIANITÀ. NON DENIGRAVA AGLIO E CIPOLLA” – “ME NE SONO ANDATO SOLO PERCHÉ…”


     
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    Estratto dell’articolo di Martin Lazarov per www.corriere.it

     

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    «Sono stato per un anno lo chef personale di Valentino e della sua famiglia. Nel favoloso castello di Wideville, a Crespières, vicino a Parigi, dove vive lo stilista creatore di un marchio tra i più celebri al mondo. Una persona generosa, un grande esteta. Lavorare per lui, nel castello francese e nelle altre lussuose residenze a Londra, Roma e New York, mi ha fatto crescere e maturare. Nessuna scuola potrebbe stargli alla pari». Lo racconta Martin Lazarov, cuoco 29enne di riconosciuto talento, con Milano nel cuore. […]

     

    Non è facile lavorare per lui: chiede sempre il massimo della dedizione. È successo nel 2022 a Lazarov, che oggi si fa apprezzare all’hotel San Corrado di Noto, in Sicilia, […]

    valentino nel castello di wideville valentino nel castello di wideville

     

    Come mai Valentino scelse proprio lei?

    «So che è rimasto colpito dal mio curriculum, avevo già lavorato per grandi famiglie di imprenditori italiani. Prima mi presento. Sono nato in Macedonia, ma a quattro anni e mezzo ero già in Italia, con la mia famiglia. Abitavamo vicino ad Alba».

     

    Luogo, tra vini e tartufi, di grande rilevanza gastronomica.

    «Già. Infatti ho frequentato l’alberghiero e ho cominciato a lavorare in cucina prestissimo. Facevo fino alle 13 a scuola, poi stavo in brigata, a imparare. C’era, e c’è, la passione per il mestiere più bello del mondo, anche se faticoso».

    […]

     

    Che cosa guadagna uno chef che lavora per queste illustri famiglie?

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    «Il range va dai 7 ai 15 mila euro al mese. Molto più che in un ristorante. Ma sei a completa disposizione della famiglia, ogni ora del giorno, come è giusto che sia».

     

    […] Qual era il suo esatto compito, in questo mondo di sogno?

    «Mi occupavo dei pranzi e delle cene, per la famiglia ed eventuali ospiti. Alle prime colazioni invece pensavano i valletti. Sì, si chiamano proprio così, scelti tra il personale di servizio del castello. Un corpo di addetti intorno alle cento persone, se non di più».

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    […] In un’intervista Valentino ha detto: «Se non fossi diventato un couturier, avrei fatto l'interior designer. Sono sempre stato ossessionato dalla bellezza in tutte le sue forme». Ogni casa è principesca, con ospiti importanti? Ci fa qualche nome?

    «Scherza? Non posso proprio. La discrezione è la dote più apprezzata in certi ambienti. Quando lavori per Valentino diventi una persona di sua fiducia. Come chef ho dovuto firmare molte carte, in cui mi impegnavo alla massima riservatezza, su persone che frequentano il castello e le altre meravigliose residenze. Credo sia giusto. Posso solo dire che al castello si sono svolti grandi feste e ricevimenti, uno anche per il matrimonio di Kim Kardashian e Kayne West nel 2014, prima che ci lavorassi io, ma è di dominio pubblico».

     

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    […]  Che cosa predilige Valentino a tavola?

    «Non credo di violare la privacy se dico che è di ottimi gusti, nella semplicità più elegante, con piatti eseguiti magistralmente nella tecnica, da alta cucina, ma senza inutili orpelli. Alla sua tavola vince la stagionalità e l’italianità. Pasta al pomodoro, risotto e cotoletta alla milanese, riso al pomodoro. Nessun divieto per carne e pesce. Non denigrava aglio e cipolla, in dosi moderate: non ho mai avuto ordine di toglierli.

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    Gli piace tutto ciò che è classico e italiano. Posso dire che la stessa maniacalità nel cucire una pence, nello scegliere un tessuto, voleva fosse replicata a tavola. Mi diceva di comprare sempre la miglior materia prima sul mercato. Anche per un semplice piatto, sempre il meglio. Ma non solo per sé, anche per i suoi collaboratori». […] «Tutto era calibrato, mai troppe calorie in un solo pasto. È molto attento alla salute e alla forma fisica».

     

    […]  Lavorare per Valentino è un orgoglio?

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    «Per me è stata un’esperienza indimenticabile. In quell’anno al suo servizio sono cresciuto e maturato. Mi ha dato consapevolezza. Tra noi giovani spesso si estremizza, con segni e comportamenti, pensando di fare qualcosa di straordinario. Ho capito che non serve, che il vero valore economico e la bellezza sono cose più profonde.

     

    Valentino è un uomo generoso. Tratta le persone che lavorano per lui nel migliore dei modi, pretendendo per loro, faccio un esempio, la stessa qualità dei piatti destinati a lui. Non sempre è così, in altre grandi famiglie. Non è un caso se tra i valletti e il personale, in maggioranza maschile, la fedeltà è altissima: c’è chi lavora al castello da 20, 16, 15 anni. Non stai così a lungo se non ti trovi bene».

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    Poi lei se n’è andato.

    «Sì, ho accettato la proposta di venire al San Corrado di Noto, fattami da Rita Pili, direttrice del resort. È la mia mentore, aveva creduto in me anche al Castello di Guarene, non potevo dirle no. Valentino la prese bene, mi salutò con cordialità, aggiungendo gli auguri per il mio futuro. Sono tornato in un ristorante perché ho bisogno del contatto con gli ospiti, di avere i miei ragazzi in squadra». […]

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