Stefano Montefiori per il Corriere della Sera -Estratti
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Il nuovo primo ministro francese è Gabriel Attal, 34 anni, il più giovane della Quinta Repubblica (Laurent Fabius era stato nominato da Mitterrand nel 1984 a 37 anni), da giugno scorso ministro dell’Istruzione. «Caro Gabriel Attal – ha scritto il presidente Emmanuel Macron su X –, so di poter contare sulla sua energia e sul suo impegno per potere mettere in atto il progetto di riarmo e di rinascita che ho annunciato. Fedele allo spirito del 2017: superamento di sé e audacia. Al servizio della Nazione e dei Francesi».
Proveniente dalla sinistra come Elisabeth Borne che lo ha preceduto, Gabriel Attal è stato un membro attivo del Partito socialista per circa dieci anni, tra il 2006 e il 2016, e durante la presidenza Hollande ha lavorato per l’allora ministra della Sanità Marisol Touraine. Eletto per la prima volta come deputato nelle file macroniste nel 2017, Attal è stato nominato segretario di Stato per i giovani nel 2018 e portavoce del governo due anni dopo. Poi, all'inizio del secondo mandato di Macron, ministro delegato per i Conti pubblici, prima di passare all’Istruzione.
Il 20 dicembre 2023, durante l’intervista nel programma «C à vous» su France 5, Emmanuel Macron ha lodato «l'energia e il coraggio di Gabriel Attal nel combattere le battaglie necessarie», e secondo un sondaggio pubblicato il 4 gennaio dal Figaro, è il ministro più popolare del governo, con diversi punti di vantaggio su Bruno Le Maire (Finanze).
ATTAL SÉJOURNÉ
All’Istruzione Attal si è subito imposto giocando la carta dell’autorità. La sua prima decisione è stata vietare in classe l'abaya, la tunica islamica, un modo per ribadire con fermezza il rispetto della laicità nelle scuole dopo il divieto del velo islamico (2004).
Poi Attal ha preso nuove misure contro il bullismo, raccontando di esserne stato vittima al liceo, e ha proseguito nella sua battaglia di rifondazione della scuola – e di costruzione del suo profilo di possibile nuovo Macron – annunciando che l'esame alla fine delle medie tornerà a essere severo e indispensabile per accedere al liceo (oggi il 10% degli allievi non lo supera ma può iscriversi comunque) e che in tutte le classi i professori avranno la raccomandazione di bocciare gli allievi troppo indietro.
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Quando Attal è stato nominato ministro dell’Istruzione al posto del progressista Pap Ndiaye, il saggista tradizionalista di estrema destra Philippe de Villiers ha evocato una «catastrofe» perché la scuola passava «dalla cultura woke al mondo LGBT». Attal vive da anni in coppia con Stéphane Séjourné, segretario del partito Renaissance (il partito di Macron), ed è quindi il primo premier apertamente omosessuale nella storia di Francia. All’attacco di Villiers, Attal aveva risposto così: «Sono abituato agli attacchi omofobi. Quando sento queste frasi penso soprattutto ai milioni di francesi che vivono la loro condizione nell’anonimato e sono meno sostenuti e accompagnati di me».
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Giovane, brillante e talvolta impulsivo, Gabriel Attal conobbe un momento di notorietà negativa in Italia durante la prima crisi italo-francese sui migranti, nel luglio 2018, quando era portavoce del partito La République En Marche (oggi Renaissance). Intervenendo sulla rete tv Public Sénat a proposito del rifiuto del governo Lega-Cinque Stelle di accogliere nei suoi porti la nave Aquarius carica di migranti, Attal disse che «la linea del governo italiano è vomitevole», «è inammissibile fare della politica di basso livello a spese di vite umane, come accade in questo momento», salvo poi tornare sui propri passi e chiedere scusa per i toni usati, poche ore dopo.
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Con il tempo Attal è diventato meno precipitoso e più equilibrato, ma non meno determinato, tanto che molti gli attribuiscono la volontà di puntare all’Eliseo nel 2027, quando Macron non potrà ripresentarsi dopo due mandati. Con questo profilo, Attal è chiamato a rinnovare l’audacia del macronismo delle origini.
EMMANUEL MACRON
Il programma del nuovo governo dovrà rispondere all’esigenza di «riarmo economico e civico» fissata da Macron a inizio gennaio. Ma al di là di una personalità più marcata rispetto a Elisabeth Borne, i margini di manovra del nuovo premier non saranno molto superiori. Come Borne, Attal non avrà a disposizione una maggioranza assoluta in Parlamento e come lei sarà costretto a ricorrere al contestato articolo 49.3 per far passare la legge finanziaria e gli altri provvedimenti chiave.
Attal però è stato scelto anche per guidare il campo macronista in vista delle elezioni europee di giugno, in quanto è giudicato capace di affrontare in modo efficace l’altro giovane (28 anni) mediaticamente molto brillante, Jordan Bardella, capolista del Rassemblement national, che ha subito reagito con durezza: «Nominando Gabriel Attal premier, Emmanuel Macron vuole aggrapparsi alla sua popolarità nei sondaggi per attenuare il dolore di una interminabile fine di regno. Ma rischia piuttosto di trascinare nella sua caduta anche l’effimero ministro dell’Istruzione».
Il duello Attal-Bardella per le Europee è già cominciato. La Costituzione francese e il carattere accentratore dell’attuale presidente assicurano comunque che il cuore del potere resterà all’Eliseo.
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