Dagotraduzione dal Sun
Renato De Santa
Renato De Santa, «l’uomo con il maggior numero di modificazioni corporee», ha portato la sua trasformazione a un nuovo livello, facendosi tagliare le orecchie come un pipistrello.
Il tatuatore, 41 anni, sfoggia già un «sorriso da demone», ha la lingua divisa in due e ha subito un impianto sottocutaneo per simulare delle corna. Per ottenere il suo aspetto audace, ha speso ben 12.000 sterline. E ha dimostrato di non esitare nella sua missione di ottenere un aspetto incredibile - facendosi tagliare le orecchie a punta.
Nel tentativo di replicare l'ala di un pipistrello, il 41enne si è fatto tagliare l'orecchio. Il 41enne ha già speso migliaia di sterline per rielaborare la sua faccia e ottenere l'aspetto da "demone" che tanto desidera. Il rapper aveva già fatto notizia l'anno scorso dopo aver rivelato di aver staccato parti della sua carne tra gli angoli della bocca e le orecchie.
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Renato si è persino tinto di nero i bulbi oculari, ha la lingua biforcata e il numero '666' inciso nella testa. Crede che il suo look non sia visto come spaventoso, anzi, dice che alcuni lo considerano sexy.
Ha detto a Jam Press: «[Le mie modifiche] non interferiscono negativamente nella mia vita amorosa, perché mi circondo di persone che sono affini alla mia cultura. Oggi c'è ancora il pregiudizio e a volte ricevo messaggi offensivi su Internet. Ma questo non mi preoccupa».
Il musicista fa risalire la sua passione per l'autotrasformazione al 1996, quando ha lavorato come apprendista in uno studio di tatuaggi. Renato afferma che il 65% del suo corpo è ora decorato con inchiostri e aggiunte.
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Si è fatto scolpire i numeri "666" sul lato della sua testa, e li ha abbinati ad un paio di corna. Ha spiegato: «Ho iniziato a modificare il mio corpo con l'intenzione di esternare l'arte che ho nel mio spirito. La mia ultima procedura è stata il taglio delle orecchie per farle diventare a forma di pipistrello».
«La mia intenzione è liberare le menti e mostrare che possiamo essere chi vogliamo, rispettando lo spazio dei nostri simili».
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