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    IL PIR(L)OMANE CHE ODIAVA LE DONNE – IL 63ENNE ARRESTATO VICINO AL ROGO DI CASTELFUSANO ERA OSSESSIONATO DALLE PROSTITUTE: NEGLI ULTIMI MESI HA PROVATO A UCCIDERNE DUE. MA LUI NEGA DI AVER APPICCATO IL FUOCO NELLA PINETA – LA SUA VITA DI VIOLENZE E QUELLA PASSIONE PER GLI ACCENDINI…


     
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    CASTELFUSANO CASTELFUSANO

    Valeria Costantini per il Corriere della Sera

     

    L' uomo che odia le donne andava a cercarle nella pineta di Castel Fusano. Erano la sua ossessione, le riteneva indegne di avvicinarlo: Romano Mancini ha un rapporto di amore-repulsione verso il genere femminile. Forse per questo, negli ultimi mesi, avrebbe tentato di dare fuoco ai giacigli delle prostitute nel parco dove è stato infine arrestato come presunto piromane.

     

    Una vita di violenze efferate quella del sessantatreenne di Ostia Antica, borgo vicino alla pineta che brucia dal 17 luglio.

     

    CASTELFUSANO CASTELFUSANO

    Criminale recidivo, due tentati omicidi, coltelli e una passione per gli accendini: l' identikit dell'«uomo nero della bicicletta», sua immancabile compagna per i macabri tour.

    Negli ultimi vent' anni si è lasciato dietro una scia di delitti impregnati del suo «odio atavico» verso le donne, prostitute soprattutto: a descriverlo così il suo avvocato, Giovanni Cipollone.

     

    Rapine e furti, puntellati da brutalità reiterate: la galera non fermava la sua furia. Poco più che quarantenne - era il 1999 - Romano viveva ancora con i genitori, quando incrociò una trans brasiliana. Un incontro a casa finito con lui che le trapassa il volto con un arpione da sub.

     

    l arresto di romano mancini piromane di ostia l arresto di romano mancini piromane di ostia

    Il suo legale si appellò all' infermità: «È una persona malata», dice ancora oggi Cipollone. Mancini finì così in un istituto psichiatrico di Napoli, dove scontò la pena fino al 2005.

    Come riportano le cronache dell' epoca però in mezzo ci sarebbe un altro episodio: il suo nome compare nei verbali dell' Arma per un' altra aggressione. Una prostituta albanese avvicinata da un cliente nel 2001, un atto sessuale finito con 14 coltellate, l' ultima alla gola. E la descrizione di un assalitore in bici.

     

    Mancini però era ai domiciliari prima del ricovero, la vicenda non sbarcò in tribunale.

    ROMANO MANCINI ROMANO MANCINI

    E si arriva al 2007. Il crimine più agghiacciante. J., nigeriana, ha 17 anni: si prostituisce su via di Villa di Plinio, la «strada del sesso» della pineta oggi come dieci anni fa. La avvicina l' uomo in bici, durante l' incontro un coltello le taglia la gola.

     

    Sopravvivrà per miracolo. I carabinieri arrivano subito a Mancini. Niente infermità, esce nel 2015 da Rebibbia e da allora è un sorvegliato speciale: obbligo di firma due volte a settimana e divieto di uscita da casa dopo le 20. Nuova bicicletta e via ai soliti giri nella pineta. Fino al 19 luglio scorso quando lo trovano nel bosco a pochi metri il nuovo rogo. «Nega di aver appiccato il fuoco», dice Cipollone.

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