Estratto dell'articolo di Giuliano Ferrara per "il Foglio"
il presidente della federcalcio spagnola luis rubiales bacia jenni hermoso
Le libertà mentono, in qualche caso. I video mentono, spesso, in questo caso no. Il bacio di Luis Rubiales a Jenni Hermoso, e mi pare lo abbia capito anche Michele Serra che ne ha scritto imbarazzato da moralista e umoralista di primo livello, è espressione di un’emozione cerimoniale, non una molestia sessuale; il suo “afferrarla”, il saltello del suo corpo nell’aria tra le sue braccia, l’espressione del viso, la circostanza più che pubblica, da palcoscenico, tutto dice che il processo al capo del calcio spagnolo (ex) è una caccia alle streghe.
Si può essere più sobri, distaccati, o prudenti se vogliamo, come capita ad altri dirigenti che si complimentano con il team del calcio femminile, anch’essi ripresi dalle telecamere, ma processare pubblicamente, licenziare e dannare con una gogna piena e chiara un maschio che festeggia una donna, una professionista, una calciatrice appena incoronata dal lauro dei Mondiali, e lo fa a quel modo, è una piccola e forse non tanto piccola barbarie.
Luis Rubiales Pedro Sanchez
Non c’è nel gesto espressione alcuna di libidine, di desiderio possessivo, di violazione dello spazio intimo di una donna, non c’è niente di niente di tutto questo. Che poi la Hermoso si dica imbarazzata e costretta nel ruolo, che le sue dichiarazioni possano sollevare un’ondata di riprovazione sociale e politica esagerata, falsa, quella sì priva di pudore e di vergogna, è solo un’aggravante oscura in tutta la storia di divinizzazione di un’etichetta che nulla ha a che fare con l’etica.
Siamo ai riflessi pavloviani in materia di festeggiamenti ed emozioni: mi ha baciata, dunque è un porco. Se sei una brava donna solidale con le tue compagne “devi” dirlo, “devi” mettere le cose a posto, e consentire che gli automatismi dell’illibertà procedano e travolgano ogni cosa in nome della causa sacrosanta della autonomia e libertà assoluta del corpo femminile.
giuliano ferrara
Ed è un porco che conviene all’immagine simbolica e storica del machismo spagnolo, una persona che vale come un segnacolo ideologico e che “deve” essersi comportata male perché “deve” esprimere un progetto culturale, divenendone lo scandaloso obiettivo: siamo un paese di impronta franchista, machista, cattolico, in cui i diritti sono stati conculcati fino alla movida sociale di Zapatero e oltre, nella legislazione, nei comportamenti, e Dio ne guardi che cosa potrà avvenire della grande lezione della Cavalleria cervantina, che forse appartiene o apparterrà anch’essa tra poco al panorama di rovine di una cultura che si odia.
E dunque è legittimo stravolgere la verità palmare che vien fuori da un video, figuriamoci l’invenzione del romanzo: in fondo Dulcinea del Toboso era una santificazione scorretta della femmina e Aldonza Lozano, la sua immagine realistica, brutta unta e agliosa, il rovesciamento della donna amata o di quella immagine nel dismorfismo percepito di sapore maschile. Intanto contro la festa en plein air, sul palco, innocente, si è ritenuto giusto estrarre dal cilindro del wokismo la pena per la colpa, e che serva di lezione esemplare.
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il presidente della federcalcio spagnola luis rubiales bacia jenni hermoso 3 il presidente della federcalcio spagnola luis rubiales bacia jenni hermoso 2 il presidente della federcalcio spagnola luis rubiales abbraccia jenni hermoso il presidente della federcalcio spagnola luis rubiales bacia jenni hermoso 1 le scuse del presidente della federcalcio spagnola Luis Rubiales