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    IL BAYERN NON FA IL MONACO: STASERA ALLA JUVENTUS SERVE IL MIRACOLO


     
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    Emanuele Gamba per "la Repubblica"

    antonio conteantonio conte

    Comunque vada, sarà un successo. Si può dire, anche se la vittoria è la ragione sociale della Juventus? È una bestemmia farsi bastare quello che è già stato fatto, l'enormità di questi ultimi diciotto mesi? Si può dire, non è una bestemmia, perché questa volta - ed è un evento quasi storico, una situazione del tutto inconsueta - i bianconeri non hanno l'obbligo del successo, il dovere morale della superiorità, l'ossessione del trionfo.

    JUPP HEYNCKESJUPP HEYNCKES

    «Giocheremo con gioia e serenità. È molto bello essere qui a vivere dopo tanto tempo vigilie così, a respirare quest'aria che non respiravamo da un po'. Abbiamo bruciato le tappe, l'anno scorso manco si partecipava all'Europa League: se tutti quanti ce lo ricorderemo, saremo spinti dall'entusiasmo. Se ce lo scorderemo, non ci saranno le giuste premesse. Ma a volte penso che lo si faccia apposta, a dimenticare».

    Conte sta tentando di pilotare verso il Bayern una Juventus dall'animo lieve, che non si senta in obbligo di nulla, se non di non avere rimpianti. Quelli, semmai, rimarranno avvinghiati alla partita d'andata, che ha segnato le differenze tra le due squadre ma soprattutto una partita che la Juve ha sbagliato, senza mezzi termini.

    ROBBEN CHIELLINI - BAYERN JUVENTUSROBBEN CHIELLINI - BAYERN JUVENTUS

    La distanza da coprire è enorme. «Loro lavorano da tempo per essere dove sono, noi siamo agli inizi, anche se ho sentito dire che erano anni che la Juve non giocava così male: ma da quanti anni, se io sono qui da diciotto mesi? Loro sono un grattacielo, noi siamo a un terzo dell'opera. Tutto questo è normale. Ma le distanze non sono quelle viste a Monaco».

    Conte ci ha ragionato sopra, ha visto e rivisto la partita dell'Arena, si è reso conto di come il Bayern rasenti la perfezione («Non solo a livello tecnico, ma anche fisico e atletico») ma anche di quanto poco la Juve abbia somigliato alla squadra che conosce, che ha sottomano giorno dopo giorno.

    BAYERN MONACO - JUVENTUSBAYERN MONACO - JUVENTUS

    L'allenatore è convinto che per colmare il gap debba lavorare soprattutto sui suoi, renderli migliori rispetto a una settimana fa: «Sarà stato l'ambiente, sarà stata l'importanza della partita, ma ci è venuto il braccino». La Juve ideale, in sostanza, può senz'altro provarci, e forse riuscirci: «All'andata, loro hanno giocato la partita che dovremo fare noi stasera. L'idea di affrontare il Bayern più forte di tutti i tempi non ci spaventa ma ci stimola.
    E speriamo anche di essere più fortunati: mi riferisco al 2-0 in fuorigioco e alla mancata espulsione di Ribéry».

    franck riberyfranck ribery

    Ok, stavolta la vittoria non è un'ossessione: ma un po' di pepe è bene macinarlo comunque. Cosa significa, in concreto, giocare come il Bayern a Monaco? «Di sicuro, sarebbe follia buttarsi all'arrembaggio », annota con saggezza Chiellini. Il segreto sta nei ritmi: quelli di Baviera sono stati blandi, sincopati, forse perché la Juve non si aspettava che i tedeschi fossero capace di mantenere una tale intensità. I bianconeri non sono riusciti a organizzare il gioco perché il Bayern li ha sovrastati con un pressing furibondo, costringendoli ad avere paura di qualunque situazione di gioco, a trattare la palla con indecisione.

    Quagliarella esultaQuagliarella esulta

    Ora Conte punta a ribaltare la situazione, sfidando il Bayern con le sue armi anche se gli mancano due giocatori, Vidal e Lichtsteiner, che sanno alzare i ritmi e affondare il pressing come quasi nessun altro. In attacco dovrebbe esserci Quagliarella, e non Matri, perché possono essere utili le sue folli improvvisazioni abbinate a quelle di Vucinic, che «deve credere di poter diventare un attaccante da venti gol a stagione». Sulla sinistra, Asamoah è favorito su Peluso per la superiore vocazione offensiva. A destra resta Padoin, ma il recupero di Caceres offre una soluzione in più. E comunque vada, alla fine, sarà un successo: «Giocheremo con gioia». E cercherà di vincere con piacere, più che per dovere.

    4 LE IMPRESE MANCATE
    Altre quattro volte la Juve ha perso l'andata 2-0 fuori: sempre eliminata, da Benfica, Dinamo Dresda, Borussia M. e Arsenal

    7 I CONFRONTI DIRETTI
    Bilancio in parità fra le due squadre: 3 vittorie a testa, un pareggio. A Torino, la Juve conduce per 2 successi a 1

    11 LE GARE UTILI DELLA JUVE
    I bianconeri non perdono in casa nelle coppe europee dal dicembre 2009: 1-4 proprio contro il Bayern, che li eliminò nel girone

    L'ULTIMA ELIMINAZIONE
    L'ultima tedesca ad aver eliminato la Juve su andata e ritorno è il Borussia M., con Heynckes in campo, negli ottavi di Coppa Campioni

     

     

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