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    “LAZIO-BAYERN: NON E’ STATA UNA PARTITA MA UNA DEVASTAZIONE” – CROSETTI ARMA LA CLAVA: "IL BAYERN SARÀ ANCHE CAMPIONE DI TUTTO, MA LA LAZIO È STATA L'INTERPRETE DEL NULLA. GOFFA, PENOSA, INSPIEGABILE COME L'ERBA DELL' OLIMPICO ALLUVIONATA DAGLI IDRANTI, CHISSÀ PERCHÉ - IL BAYERN HA RIBADITO DI ESSERE LA PIU' CLASSICA DELLE INTERPRETAZIONI DEL CALCIO MODERNO: SE SCRIVESSE SAREBBE MANZONI. PERFETTO NEI TEMPI, NEI RITMI..." - VIDEO


     
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    Maurizio Crosetti per “la Repubblica”

     

    Non è stata una partita di calcio, quella è durata meno di nove minuti. È stata una devastazione. Poche volte, a questi livelli internazionali e per di più negli ottavi di Champions, accade di misurare una simile distanza tra due squadre.

     

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    La Lazio ha mostrato un campionario di svarioni tecnici clamorosi, frutto almeno in parte della paralisi mentale provocata dal primo di questi errori, epocale, del povero Musacchio che è crollato come un covone di paglia investito da un bisonte, e dopo pochissimo è uscito dal campo per disperazione.

     

    Il Bayern sarà anche campione di tutto, ma la Lazio è stata l' interprete del nulla. Tre gol tedeschi sono stati regalati dall' avversario, uno spettacolo goffo e a tratti penoso. Peccato, perché la Lazio aveva meritato di arrivare fin qui e sembrava in ripresa: ma ci sono vette troppo alte per essere scalate in infradito. Nella vita, compresa quella porzione che si sviluppa su un campo di calcio, si fa quel che si può.

     

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    Se la Lazio è stata inspiegabile come l' erba dell' Olimpico alluvionata dagli idranti, chissà perché ( già si fatica ad essere precisi nella misura dei passaggi su un terreno asciutto, figurarsi in piscina), il Bayern Monaco ha ribadito di essere la più classica tra le interpretazioni del calcio moderno. Se fosse un attore, sarebbe Laurence Olivier.

     

    Se cantasse da soprano, sarebbe la Callas. Se scrivesse, sarebbe Manzoni. Perfetta nei tempi, nei ritmi che sono la più profonda sostanza dello stile (si chiama linguaggio, e vale anche nel calcio), la stanza delle meraviglia bavarese (wunderkammer) ci spiega che lì dentro non servono stranezze o ghirigori: si gioca verticale, in rapidissima precisione. I calciatori non hanno bisogno di guardarsi e meno che mai di parlarsi: si trovano perché si sentono, sono pura esistenza.

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    Chiunque entri in quella stanza, indossa paramenti d' oro: l' ultimo a vestirsi da re ha 17 anni e si chiama Jamal Musiala. L' ex juventino Coman - prima o poi capiremo perché a Torino l' hanno fatto diventare un ex sembra ormai un veterano, interprete perfetto dell' onnipresenza calcistica del Bayern che si fa onnipotenza. Più di così è difficile.

     

    Intanto, sulla giostra di Champions sale stasera l' Atalanta contro il Real Madrid, una sfida che è un sogno solo a nominarla. L' Atalanta: la cosa più bella e più nuova del nostro calcio. Siamo tutti con lei.

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