Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per www.repubblica.it
vademecum PER GLI SECONDINI ITALIANI IN ALBANIA
Tanto per cominciare “evitare di corteggiare le donne albanesi. L’uomo che vede la propria donna corteggiata da un altro uomo può reagire in malo modo”. E già che ci siamo, visto che si tratta di “un popolo pudico, nudità o vestiario poco sobrio in pubblico non sono graditi”.
Vademecum in quattordici punti per i primi 45 agenti della polizia penitenziaria italiana che hanno partecipato al corso di formazione previsto per i “fortunati” (che diaria e soprattutto condizioni di lavoro sono sicuramente meglio che in Italia) che dal 20 agosto partiranno per l’Albania prima per sorvegliare il piccolo carcere vuoto in via si realizzazione a Gjader e poi i detenuti se mai ci saranno migranti reclusi nel contiguo centro di trattenimento che si macchieranno di reati da vera e propria detenzione. […]
polizia penitenziaria
Vediamo gli altri punti. Evidentemente la preoccupazione è che la presenza di forze dell’ordine italiane possa dare adito a qualche attrito. E allora meglio dire ai nostri agenti come devono comportarsi al bar e al ristorante.
“La consumazione del caffe non è al bancone ma solo seduti”, “Nei ristoranti attenersi a quanto previsto dal menù, richieste di cambi non sono gradite”. E, per finire, la raccomandazione delle raccomandazioni:” prestare attenzione a come si parla...l’italiano lo conoscono quasi tutti gli albanesi”.
POLIZIA PENITENZIARIA
Molto critico il segretario generale della UIlpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio sia sulle modalità poco trasparenti con cui sarebbero stati individuato i primi 45 del contingente, sia nel merito di un’operazione che, con lo stato di assoluta emergenza nelle carceri italiane, suona ai sindacati quasi come una provocazione:”, 45 persone tra cui un dirigente, per una struttura che potrà contenere al massimo 20 migranti in Albania, quando in Italia non di rado nel turno notturno si contano 7-8 agenti a sorvegliare 400-500 detenuti, sono un pugno nello stomaco a chi non fruisce di riposi e congedi e viene sottoposto a turni massacranti
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