zù totò
Chiara Spagnolo per repubblica.it
Prodotti alimentari con il marchio 'Zù Totò', dedicati a Totò Riina il boss di Cosa Nostra deceduto il 17 novembre, sono stati lanciati su un sito di e-commerce dalla figlia Maria Concetta e dal genero Tony Ciavarello.
La famiglia Ciavarello vive da anni a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi, e l'indirizzo dell'abitazione nella piazza principale del paese è quello indicato come sede della nascente ditta che, come primo obiettivo, ha la produzione di cialde da caffè in onore del "capo dei capi". Tale idea, pochi giorni fa, sarebbe stata lanciata anche su Facebook, sulla pagina personale di Ciavarello, dalla quale il post pubblicitario sarebbe stato poi rimosso.
Il genero di Riina, del resto, da pochi giorni si trova agli arresti domiciliari (nella stessa casa di San Pancrazio) per scontare un residuo di condanna a sei anni, inflitta dai giudici siciliani a causa di una truffa commessa a Termini Imerese nel 2009. Pochi mesi fa, l'uomo aveva anche subito il sequestro delle attività pugliesi, ritenute lavanderie del tesoro dei Riina.
maria concetta riina
Più volte Ciavarello e la moglie si erano lamentati su Facebook dell'accanimento giudiziario nei loro confronti, piangendo miseria e ottenendo una serie di commenti da parte di persone che manifestavano loro comprensione e sostegno.
Proprio per "cercare di rifarci" avrebbero lanciato l'idea imprenditoriale dei prodotti marchiati Zù Totò, realizzando una "pagina di prevendita" su un sito di e-commerce, con l'obiettivo di iniziare a raccogliere fondi per avviare l'attività imprenditoriale.
"Facciamo queste prevendite per raccogliere ordini e capitali che servono per avviarci, visto che ci hanno sequestrato tutto - è scritto sull'home page a firma di Maria Concetta Riina e Antonio Ciavarello - Ci rifaremo se ci aiutate. Attendiamo numerosi i vostri ordini e poi, il tempo di costituire la nuova ditta, e vi spediremo quanto ordinato".
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L'iniziativa sta facendo il giro del web ed è già finita anche all'attenzione delle autorità competenti, che non hanno mai smesso di tenere sotto controllo la famiglia Ciavarello-Riina durante la sua seconda vita pugliese. La prima questione da appurare è la veridicità della pagina che annuncia la commercializzazione dei prodotti dedicati al boss, considerato che i soli nomi di Maria Concetta Riina e del marito non sono una firma a garanzia del fatto che siano stati proprio loro a lanciare questa idea.
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