DAZN
Il calcio in tv (e non solo) è roba da ricchi. Dazn alza ancora i prezzi: l’abbonamento standard a quasi 50 euro. Ad avvisare dei rincari è Repubblica.
Dazn alza ancora i prezzi
“A poco più di due mesi dall’ultimo rincaro Dazn rivede ancora al rialzo i prezzi di alcuni dei suoi abbonamenti. La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi agli abbonati, proprio mentre la piattaforma annunciava tutte le novità della nuova stagione. Il ritocco principale riguarda il prezzo dell’abbonamento Standard, che permette di vedere Serie A, Europa League e Conference su due dispositivi usando la stessa linea internet, con pagamento mensile e senza vincoli, con la possibilità di disdire con 30 giorni di anticipo, che passa da 40,99 euro a 44,99.
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Qualora il pagamento avvenga attraverso store terzi come Apple Store o Google Pay, quindi non direttamente con Dazn, la cifra sale poi a 49,99 euro. Per chi sceglie la stessa formula, cioè pagamento mensile, nessun vincolo e possibilità di disdetta con 30 giorni di anticipo, sale anche la spesa per l’abbonamento plus, che tocca ora i 69,99 euro (da 59,99 euro), senza però rincari per chi effettua i pagamenti tramite Apple Store o Google Pay“.
Non cambiano invece i prezzi per le altre soluzioni.
Aumenta i prezzi, ma taglia 14 giornalisti su 32 dalla redazione (Il Fatto)
Ne parla il Fatto Quotidiano:
DAZN
Aumenti a due zeri del prezzo degli abbonamenti, redazione quasi dimezzata, opinionisti in fuga. Dazn ha un problema e, di riflesso, tutto il calcio italiano non ci fa una gran figura. Nel giorno in cui l’azienda presenta in pompa magna la nuova stagione, l’assemblea dei giornalisti denuncia un piano di 14 esuberi su 32 giornalisti.
Un taglio quasi del 50 per cento che segue la rinuncia a diversi talent (Stefano Borghi e Marco Cattaneo, per esempio, anche se l’azienda vuole un nuovo big ). D’altra parte Dazn viene da anni difficili, dopo esser sbarcata in Italia nel 2018 come stampella di Sky (trasmetteva solo 3 partite), e aver fatto poi le scarpe alla pay-tv. Il triennio 2021-2024, il primo da protagonista, è stato un bagno di sangue: gli abbonamenti non sono decollati, Tim – partner e forse vero regista dell’operazione – si è tirata indietro, centinaia di milioni persi. L’azienda a quel punto aveva due strade: ritirarsi, o rilanciare. Ha scelto la seconda, aggiudicandosi i diritti della Serie A addirittura fino al 2029, per 700 milioni a stagione. Ma stavolta i conti dovranno per forza tornare. Per raggiungere almeno il pareggio, da una parte l’ott sta proseguendo nella politica di aumento dei prezzi (fino a 120 euro in più l’anno, e i tifosi ringraziano) insieme alla lotta alla pirateria. Dall’altra però ha deciso di sfrondare la struttura interna, che probabilmente era stata sovradimensionata nella precedente gestione.
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