Nicola Balice per calciomercato.com
Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia
salvatore giglio fotoreporter sciopero della fame
Il calcio post-Coronavirus è anche quello delle 300 persone complessivamente ammesse all'interno dello stadio. Tra queste, dieci fotografi e non uno di più. Sono le regole.
“Questo lo capisco. Ma tra questi dieci fotografi sono quattro i freelance, alcuni probabilmente non sono mai entrati su un campo da calcio. Io invece dopo 44 anni al seguito della Juve in ogni parte del mondo, mi sono visto respingere la richiesta d'accredito”: sono parole di Salvatore Giglio, simbolo del racconto juventino degli ultimi cinquant'anni.
La sua macchina fotografica ha immortalato tutto e tutti, almeno fino alla partita di Coppa Italia. Così nasce la protesta di Giglio, che ha annunciato lo sciopero della fame: sit-in fuori dallo Stadium durante la partita, che proseguirà davanti alle porte della vicina sede della Continassa in attesa di un confronto diretto con Andrea Agnelli. “Ho bisogno di parlare con lui di persona, c'è qualcosa di strano, che non capisco, che non riesco ad accettare”.
salvatore giglio cover
IL MESSAGGIO – L'ultimo libro pubblicato da Giglio è del 2019, ha in copertina Cristiano Ronaldo e Michel Platini, si intitola “La favola della Juventus”. Ed è utilizzato per corredare il cartello di protesta del fotografo, che racconta così la sua iniziativa: “Sono 44 anni che seguo la Juventus in tutto il mondo. Per 24 anni come fotografo ufficiale e dopo come libero professionista.
Dopo aver dedicato Amore e Passione a questa società mi viene vietato il diritto al lavoro non accreditandomi per la partita Juventus-Milan. Da questa sera per protesta contro le istituzioni del calcio inizio lo sciopero della fame”.
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