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    IL "CAMPO LARGO", CHE IN BASILICATA HA FATTO IL PIENO DI FIGURACCE, ORA PROVA A RICOMPATTARSI SU PIERO MARRESE, IL PRESIDENTE DEM DELLA PROVINCIA DI MATERA VICINO A ROBERTO SPERANZA - DOPO IL PASSO INDIETRO DI LACERENZA E UNA NOTTE DI TRATTATIVE, ARRIVA L’INTESA TRA SCHLEIN E CONTE. CALENDA, CHE SPARA A PALLE INCATENATE CONTRO SCHLEIN, NON FARA' PARTE DELL'ALLEANZA - IL VETO DI CONTE SU PITTELLA, IL SIGNORE DELLE PREFERENZE LUCANO, CHE MILITA IN “AZIONE”: “MAI CON LE FAMIGLIE CHE GOVERNANO DA 40 ANNI"


     
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    Estratti da ilfoglio.it

    piero marrese piero marrese

    C'è voluta una notte di trattative per superare lo stallo e i veti incrociati, per trovare una sintesi che prende oggi in Basilicata il nome di Piero Marrese. Il presidente dem della provincia di Matera dovrebbe essere -il condizionale è d'obbligo come insegnano le cronache di questi giorni -  il nuovo candidato del centrosinistra per le regionali: sarà sostenuto da Pd, Movimento 5 stelle, Verdi, Sinistra italiana, socialisti, Basilicata possibile.

     

    Il campo largo ritrova così l'unità, dopo il passo indietro di Domenico Lacerenza e una giornata in cui il M5s  aveva anche lasciato trapelare la possibilità di correre in solitaria. Fino all'ultimo la segretaria dem Elly Schlein ha provato a tenere il punto sul primario d'oculistica tanto da aver dato mandato, nel pomeriggio di ieri, a Davide Baruffi (responsabile Enti locali del partito) e a Igor Baruffi  (Organizzazione) di organizzare una conferenza stampa per blindare la candidatura di Lacerenza. Ma ormai era troppo tardi. Colpito dal fuoco incrociato, da chi avrebbe dovuto fare campagna elettorale insieme a lui, questa volta Lacerenza ha anticipato tutti ritirando la disponibilità.

     

    conte schlein speranza conte schlein speranza

    Un esito ampiamente annunciato se si considera che Lacerenza era stato candidato praticamente a sua insaputa, come ha dichiarato lui stesso, e dopo che anche l'ultimo tentativo di pacificazione con Azione era stato vano. Marcello Pittella, volto - e voti - del partito di Calenda in Basilicata (su cui ha pesato il veto grillino:

     

    "Mai con le famiglie che governano da 40 anni", le parole di Conte) era stato chiaro: "Lacerenza è una persona molto per bene. Ma non un politico e in questo momento il centrosinistra avrebbe bisogno di mettere in campo un pezzo di classe dirigente".  Ma anche i dem locali hanno espresso perplessità analoghe.  A quel tavolo l'ex presidente lucano Pittella, con cui Azione è arrivata al 10 per cento alle scorse politiche, aveva riproposto Angelo Chiorazzo, il profilo su cui inizialemente anche il Pd sembrava puntare.

    schlein osho schlein osho

     

    Nel frattempo, Chiorazzo ha deciso di tornare in campo, in autonomia: "Chiediamo a tutte e tutti quelli che ci hanno sostenuto, e in questi giorni richiamato a gran voce, di starci accanto fino in fondo, di fare con noi la campagna elettorale". E a questo punto è proprio su di lui potrebbe convergere Carlo Calenda. "La segretaria del Pd ha evitato qualsiasi interlocuzione, da noi ricercata in questi giorni più e più volte", ha detto l'ex ministro che nelle prossime ore dovrebbe sciogliere la riserva. Vito Bardi, nome unitario del centrodestra, ha già fatto sapere di essere pronto ad accogliere i calendiani, mentre è certo il sostegno di Italia viva che lo ha annunciato ieri.

     

    giuseppe conte elly schlein roberto speranza foto di bacco giuseppe conte elly schlein roberto speranza foto di bacco

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