Olaf Scholz E Vladimir Putin
1. SCHOLZ, PRESSIONE MONDO HA RIDOTTO MINACCIA NUCLEARE MOSCA
(ANSA-AFP) - Il rischio che Mosca utilizzi armi nucleari nel conflitto in Ucraina è diminuito grazie alle pressioni internazionali sulla Russia: lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista pubblicata oggi.
"Una cosa è cambiata per il momento: la Russia ha smesso di minacciare di usare le armi nucleari", ha detto il cancelliere in un'intervista al gruppo dei media tedesco Funke. E questa è stata una conseguenza del fatto che la comunità internazionale, compresa la Cina, "ha tracciato una linea rossa" su questo tema.
OLAF SCHOLZ XI JINPING
Rispondendo alla domanda se la minaccia di un'escalation nucleare fosse stata scongiurata, Scholz ha detto: "Per il momento l'abbiamo scongiurata". Il leader tedesco ha inoltre sottolineato che la sua recente visita in Cina ha contribuito a questo sviluppo: "Durante la mia visita a Pechino, il presidente cinese Xi (Jinping) e io abbiamo espresso congiuntamente che le armi nucleari non devono essere utilizzate.
Poco dopo, i Paesi del G20 hanno riaffermato questa posizione". Commentando le affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui per far concludere la guerra in Ucraina sarebbe necessario fornire alla Russia garanzie sulla sua sicurezza, Scholz ha detto: "La priorità ora è che la Russia ponga immediatamente fine alla guerra e ritiri le sue truppe". E poi: "E' vero che la questione è come ottenere la sicurezza per l'Europa. Naturalmente siamo pronti a parlare con la Russia del controllo degli armamenti in Europa. Lo abbiamo proposto prima della guerra e questa posizione non è cambiata".
ATTACCO A KURSK
2. CNN, UCRAINA HA CHIESTO AGLI USA MUNIZIONI A GRAPPOLO
(ANSA) - L'Ucraina ha chiesto agli Stati Uniti munizioni a grappolo, che sono vietate in più di 100 paesi ma che la Russia continua a usare con devastanti effetti in Ucraina. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti, sottolineando che le autorità americane non hanno rifiutato in via definitiva la richiesta.
3. MEDIA, DRONI SOVIETICI MODIFICATI PER COLPIRE BASI RUSSE
PUTIN ZELENSKY
(ANSA) - L'Ucraina ha utilizzato droni di epoca sovietica modificati per colpire all'inizio di questa settimana le basi russe di Engels e Dyagilevo, a centinaia di chilometri dal suo confine: lo scrive Politico in un articolo pubblicato sulla sua edizione online.
Gli attacchi, commenta il giornale, dimostrano una nuova capacità letale per un Paese che si affida per lo più ad armi importate per respingere l'avanzata russa. Secondo due persone a conoscenza dell'operazione, i droni utilizzati erano velivoli di sorveglianza Tu-141 modificati, risalenti all'era sovietica.
guerra in ucraina
Le modifiche dimostrano la capacità di innovazione dell'industria della difesa ucraina, anche se la Russia è costretta ad acquistare droni iraniani a basso costo per condurre la sua guerra aerea, scrive Politico. Gli attacchi, prosegue, indicano inoltre il grado di capacità di Kiev di colpire posizioni militari russe in profondità, anche mentre resiste alle continue raffiche di missili russi sulle infrastrutture civili: e sollevano interrogativi sulla possibilità che l'Ucraina possa continuare a lanciare attacchi simili nelle prossime settimane.
VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ
4. L'AMMISSIONE DI PUTIN "L'OFFENSIVA IN UCRAINA POTREBBE ESSERE LUNGA"
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
[…] Il presidente russo ha innanzitutto ribadito ancora una volta «l'inevitabilità » dello scontro, ma ha anche riconosciuto che l'offensiva in Ucraina sarà «lunga», ammissione già fatta in passato, ma mai in maniera così diretta. «Per quanto riguarda la durata dell'operazione, può essere un processo lungo», ha osservato celebrando però come un «risultato significativo » la «comparsa di nuovi territori», vale a dire le quattro regioni ucraine unilateralmente annesse.
guerra russia - ucraina by altan
«Il Mar d'Azov è diventato un mare interno», si è rallegrato riferendosi al mare che bagna la Russia e il Sud-Est dell'Ucraina e ricordando come questa fosse un'ambizione dello zar Pietro il Grande a cui si era già paragonato in passato.
Poi, pur riconoscendo che «aumenta la minaccia di un conflitto nucleare » e riaffermando che i russi «si sarebbero difesi con tutti i mezzi a disposizione», Putin ha minimizzato la possibilità di premere il pulsante rosso: «Non siamo impazziti, sappiamo che cosa sono le armi nucleari. Non abbiamo intenzione di andare in giro per il mondo brandendole come un rasoio».
La Russia, ha poi spiegato, userà le armi nucleari soltanto in risposta a un simile attacco: «Consideriamo le armi di distruzione di massa, l'arma nucleare, come un mezzo di difesa. Il loro utilizzo si costruisce intorno a quello che si chiama "lancio al primo allarme" (letteralmente dal russo "colpo di risposta e d'incontro", ndr ): se verremo colpiti, colpiremo in risposta». […]
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