Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
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«L'Italia deve avere un atteggiamento pragmatico: insistete sugli eurobond, che dovrebbero essere la via maestra per l' Europa, ma tenete aperta la porta del Mes». È il suggerimento che offre Mark Zandi, chief economist di Moody' s Analytics.
Quali sono le vostre previsioni per l'Italia?
«Contrazione del 9,3% nel 2020, e ripresa del 6,1% nel 2021».
Quali elementi faranno la differenza?
«Le previsioni sulla crescita sono stime, c'è molta incertezza. La chiave è il virus, in particolare il vaccino. Noi presumiamo che verrà distribuito ovunque entro la seconda metà del 2021».
EUROBOND
Moody's non ha cambiato il giudizio sul debito italiano, mentre Fitch l'ha abbassato. Perché?
«Penso sia corretto dire che tutti i governi stanno rispondendo in maniera aggressiva al virus. L'Italia non è sola e sta facendo precisamente quello che ti aspetteresti in una crisi così. Devi puntellare l'economia, affinché non sia colpita in maniera peggiore, rendendo poi i problemi fiscali ancora più gravi nel lungo periodo. Roma sta rispondendo come tanti altri governi nel mondo, nella maniera che ti saresti aspettato e augurato».
giuseppe conte roberto gualtieri mes
Gli eurobond saranno necessari?
«Secondo me sono la direzione in cui l'Europa dovrebbe andare. O sei impegnato totalmente per l'Unione, o non lo sei. Se lo sei, gli eurobond dovrebbero essere il risultato. È vitale sostenersi a vicenda, viste le difficoltà fiscali che ogni governo europei avrà, altrimenti la strada sarà dura per tutti. Non è un problema solo per l' Italia. Anche qui negli Usa il nostro governo si sta indebitando molto pesantemente, come doveva, perché non c'è scelta. Ci sarà molta pressione sugli esecutivi, e dovranno lavorare insieme, per garantire che ne verremo fuori tutti in maniera ragionevole e dignitosa».
MERKEL RUTTE
Cosa risponde alle obiezioni di Olanda e Germania?
«Le capisco. Sono nelle condizioni fiscali ed economiche più forti, vogliono preservarle. Però se credi che il futuro sia l'Eurozona, devi aiutare il resto della Ue. È come negli Usa: New York e California sostengono Kentucky, Mississippi, e tutti gli altri. Le economie più forti devono appoggiare le più deboli, perché ciò beneficia tutti. Per tedeschi e olandesi è duro accettarlo, ma spero che lo facciano».
L'Italia dovrebbe sottoscrivere l'alternativa del Mes?
«Sarebbe prematuro decidere ora, aspetterei di vedere come si concludono i negoziati in corso. Il piano più prudente in questo momento è considerare tutte le opzioni, senza impegnarsi in maniera definitiva in una maniera o nell' altra».
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La decisione va legata alle condizioni del Mes?
«No, non solo. Dipende anche da quali sono le altre opzioni, se ci sono strumenti più efficaci a disposizione. Bisogna pesare bene tutti i pro e contro delle varie opzioni, perché non conosciamo né i dettagli degli strumenti, né l' impatto effettivo della crisi».
Cosa pensa del Recovey fund e dei bond perpetui?
«Potrebbero essere opzioni. Bisogna vedere come verrebbero strutturati, come staranno le cose tra 6 o 12 mesi, e quanto danno fiscale sarà avvenuto. La realtà innegabile è che l' Italia e altri Paesi avranno bisogno di aiuto dalle economie più forti. Ora si tratta solo di capire qual è la maniera migliore per darlo».
Il Pil Usa ha perso il 4,8%. Cosa prevedete adesso?
«Anche il secondo trimestre sarà molto negativo, mentre nel terzo ci sarà la ripresa. L'economia però non ripartirà davvero fino a quando non ci sarà un vaccino ampiamente disponibile».