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    BERGOGLIO ASCOLTA ZEN ZE-KIUN - IL CARDINALE DI HONG KONG: “DIALOGO CON IL VATICANO? LA CINA NON HA VOGLIA DI MEDIARE: VUOLE LA RESA INCONDIZIONATA”


     
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    monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano

    1 - VATICANO-CINA: CARDINALE PAROLIN, CONTATTI, MA NESSUNA NOVITÀ

     (ANSA) - "Sono in corso dei contatti, c'è la volontà di dialogare, un dialogo che conosce i suoi ritmi, i suoi tempi, che speriamo possa portare a qualche risultato. Però in merito a quanto ha scritto la stampa ieri non ci sono novità di rilievo". Così il card. Pietro Parolin. "Non so da dove sia uscita questa attenzione alla questione cinese, se sono giunti dei segnali. Da parte nostra non c'è stata nessuna indicazione precisa. Quindi c'è questa volontà, qualche contatto: speriamo che si possa concretizzare in maniera più decisa e in maniera anche più organizzata".

     

    2 - «LA CINA PRETENDE DAL VATICANO UNA RESA INCONDIZIONATA»

    Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

     

    Ha 83 anni il cardinale emerito di Hong Kong Joseph Zen Ze-kiun, ma all’appuntamento arriva a passo spedito, in anticipo: «Vengo dal carcere, sa io sono anche cappellano dei detenuti». Va subito dritto al punto: i contatti tra governo di Pechino e Santa Sede, che non hanno relazioni diplomatiche dal 1951.

    monsignor parolin e john kerry monsignor parolin e john kerry

     

    Come ha rivelato ieri il Corriere , la Segreteria di Stato ha ricevuto «un rilancio», dopo le aperture del Papa. L’architetto di questa nuova fase è il Segretario di Stato Pietro Parolin. Joseph Zen è contrario: «In Vaticano non capiscono e non ascoltano». 
     

    Che cosa non capiscono a Roma? 
    «In Curia gli italiani non conoscono la dittatura cinese perché non hanno mai provato che cosa è il regime comunista. Avevo sempre avuto fiducia in Parolin, fino a quando non ho saputo che anche lui era a favore di un accordo che in questa fase sarebbe solo una resa incondizionata». 
     

    IL CARDINALE ZEN ZE KIUN IL CARDINALE ZEN ZE KIUN

    Ma negli ultimi mesi la Cina ha segnalato una nuova disponibilità, si è parlato di un’offerta sul nodo della nomina dei vescovi. 
    «A Pechino non c’è volontà di dialogo, mi risulta che nei colloqui i loro delegati mettano sul tavolo un documento da firmare e i nostri non abbiano la possibilità e la forza di fare proposte diverse. Vogliamo sacrificare la nomina e la consacrazione dei vescovi per un dialogo fasullo?». 
     

    La proposta fatta filtrare dai cinesi sarebbe di dare alla Santa Sede la facoltà di scegliere il vescovo fra due candidati proposti dall’Amministrazione statale per gli affari religiosi di Pechino. 
    «In Cina ci sono ancora due vescovi in carcere, molto anziani, uno forse è morto dopo anni di detenzione e non lo dicono, lasciano anche la sua famiglia nel dubbio. Parlo del vescovo Shi Enxiang, imprigionato per la sua fedeltà alla Santa Sede. Avrebbe 93 anni monsignor Shi. A febbraio il capo comunista del suo villaggio è andato a chiedere alla famiglia se avevano ricevuto il corpo, poi altri invece sono venuti a dire che quel funzionario era ubriaco e che del vescovo non si sapeva nulla». 
     

    Quindi che cosa si dovrebbe fare? 
    «Bisognerebbe battere i pugni sul tavolo, rafforzare la nostra Chiesa cattolica e il nostro clero in Cina, perché quando i nostri stanno uniti i funzionari del regime hanno paura, sono terrorizzati dalla prospettiva di avere problemi con i loro superiori, perché ogni capo politico in Cina è al tempo stesso imperatore e schiavo: può schiacciare chi gli sta sotto ma teme chi gli sta sopra». 
     

    IL CARDINALE ZEN ZE KIUN E RATZINGER IL CARDINALE ZEN ZE KIUN E RATZINGER

    Ma il dialogo è meglio dello scontro senza sbocchi. 
    «Quelli che discutono per conto della Curia non sanno nemmeno bene chi sono i rappresentanti cinesi di fronte a loro: uomini del vecchio presidente Jiang Zemin o scelti da Xi Jinping? Non è un fattore secondario, tra le due fazioni a Pechino è in corso una lotta mortale. Comunque i delegati cinesi sono come un grammofono: ripetono sempre la stessa lezione e chiedono di firmare. Ma poi, in Vaticano c’è la Commissione per la Chiesa cattolica in Cina, inutilizzata ormai da più di un anno. È morta? Se non ci dicono niente è mancanza di rispetto». 
     

    IL CARDINALE ZEN ZE KIUN IL CARDINALE ZEN ZE KIUN

    Ha parlato con il Papa? 
    «L’ho incontrato per tre quarti d’ora faccia a faccia. Sa come mi ha accolto? “Ah, Zen, quello che combatte con una fionda”. Ha detto cose molto belle e con me ha mostrato fiducia completa. Il Papa non è un ingenuo, in queste condizioni non cederà». 
     

    Ma se invece ora il Papa le chiedesse di tacere? 
    «Risponderei ricordandogli che lui a Buenos Aires diceva messa in piazza, faceva comizi sul marciapiede, era formidabile». 
     

    Per non rovinare i nuovi contatti con Pechino il Papa non ha ricevuto il Dalai Lama. 
    «Gli hanno fatto fare un grosso errore che non serve a niente, dimostra solo paura e i comunisti quando vedono che hai paura ti schiacciano. Invece bisogna incoraggiarli a essere coraggiosi i nostri perseguitati in Cina. Quelli che a Roma hanno l’ansia di riuscire a ogni costo vanno verso un compromesso che è una resa incondizionata, quello che vuole Pechino». 
     

     

    IL CARDINALE ZEN ZE KIUN IL CARDINALE ZEN ZE KIUN

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