Anna Zinola per "www.corriere.it"
la spesa in tempi di coronavirus 4
L’effetto del coronavirus sul carrello della spesa
Della corsa ad accaparrarsi gel igienizzanti per le mani e mascherine si sa. Ma non sono questi gli unici prodotti dei quali gli italiani – sull’effetto del coronavirus – fanno incetta. A sparire dagli scaffali sono molti altri prodotti. Vediamo quali.
In dispensa zucchero, pelati e tonno in scatola
Per rendersene conto basta fare un giro in un supermercato. La disponibilità dei prodotti a lunga conservazione è ridotta al minimo. I bancali sono spesso vuoti. Di quali prodotti parliamo? Si va dagli alimenti (come lo zucchero, la farina, la pasta, i pelati, il pesce in scatola) all’acqua, sino ad arrivare alla carta igienica.
sughi pronti
Un comportamento dettato dalla paura di dover restare barricati a lungo in casa, senza poter fare la spesa. Insomma, l’idea è: ho la dispensa piena di prodotti che non scadono a breve, almeno non morirò di fame.
Litri e litri di candeggina
Ad andare a ruba sono anche i disinfettanti per la casa. Così referenze, come la candeggina e l’alcol etilico, che sino a qualche settimana venivano acquistate con una bassa frequenza, oggi rientrano tra i top seller. Anche qui la motivazione è chiara: si cerca di igienizzare tutte le superficie domestiche così da ridurre al minimo la possibilità che il virus sopravviva. E c’è anche chi si improvvisa piccolo chimico e usa la candeggina per preparare in casa una soluzione disinfettante per le mani.
candeggina
Integratori e antiossidanti per il sistema immunitario
Un’altra categoria che “beneficia” del coronavirus effect è rappresentata dagli integratori. Che si tratti di semplici vitamine o di antiossidanti, poco importa. L’obiettivo è rinforzare le difese immunitarie dell’organismo. Di fatto vi è, qui, un piccolo paradosso: da una parte si privilegiano gli alimenti a lunga conservazione a discapito di quelli freschi, che sono naturalmente più ricchi di principi attivi, dall’altra parte si assumono dei preparati per fornire all’organismo quegli stessi principi.
cibo per animali
Si fa la scorta anche per cani e gatti
Non ci si preoccupa solo per sé ma anche per gli animali di casa. Ecco, allora, che si comperano grandi quantità di cibo pronto per il cane e per il gatto. E, se non si trovano più al supermercato, ci si rivolge al negozio specializzato.
La conferma arriva dai dati di Stocard, app che consente di memorizzare nel proprio smartphone le carte fedeltà: dal 19 al 25 febbraio le vendite nei pet store sono aumentate, rispetto alla media dei 30 giorni precedenti, del 20% in Lombardia e dell’1% in Italia.
la spesa in tempi di coronavirus 6
Crescono i drugstore
Tra le tipologie di punto vendita vanno forte, oltre a super e ipermercati, i così detti drugstore, ovvero le catene specializzate in prodotti per la cura della persona e della casa. Qui, nella penultima settimana di febbraio, si è registrato un incremento del +31% in Lombardia e del 15% nel resto del Paese. E’ probabile che i consumatori vi si siano recati per acquistare, in un’ottica di scorta, quelle referenze disinfettanti/igienizzanti che cominciavano a scarseggiare al supermercato.
farmaci
Farmacie
E la farmacia? Nonostante le aspettative, la crescita resta più limitata: + 7% in Lombardia e +1% in Italia. Un fenomeno che si può ricondurre a due fattori: da una parte le limitazioni orarie delle farmacie (non tutte fanno orario continuato, sono aperte la domenica etc) e dall’altra il rapido esaurimento – evidenziato anche da cartelli esposti in vetrina - dei prodotti più richiesti.
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