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Mario Ajello per “il Messaggero”
Prima di entrare nella riunione del consiglio federale leghista, Giorgetti è a suo modo bellicoso: «Io non indietreggio. Ho detto quelle cose su Salvini, e sulla linea sbagliata che stiamo prendendo, per il bene della Lega. Un gruppo sovranista europeo, o anti-europeo, è destinato ad essere marginale. La Le Pen è in caduta come sanno tutti».
SALVINI LE PEN-3
Poi il fendente: «In più, la Meloni non si fa mettere i piedi in testa da Salvini. Anzi, ci sta surclassando». Con il segretario, nella sala del gruppo dei deputati leghisti, il gelo è evidente. E anche la distanza, per fino cromatica: uno ha la mascherina nera (Matteo), l'altro ha la mascherina bianca ma, assicurano i suoi, non vuole essere un segno di resa.
LA CENA GIORGETTI-DI MAIO VISTA DA OSHO
La riunione non sfocia in uno scontro plateale, non va in scena il remake del «che fai, mi cacci?» (Giorgetti non è Fini). Ma il ministro è convinto di stare nel giusto: «Cerco di evitare che la Lega perda punti».
E il sondaggio a cura di Antonio Noto che circola in sala gli dà ragione e preoccupa tutti: Carroccio cala ancora ed è al 17 per cento, con FdI al primo con il 20,5 e il Pd al secondo con il 20. Salvini sa però di avere ancora in pugno il partito e fa il duro: «Io ascolto tutti ma poi decido io».
GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI
Giorgetti guarda e tace. Matteo lo mette nel mirino e non dà alcuna sponda draghiana a Giorgetti, a cui piacerebbe proseguire la grande alleanza in corso anche dopo il voto del 2023: «Siamo e saremo alternativi alla sinistra». Ovvero: caro Giancarlo, smettila di vagheggiare grandi centri con Calenda e perfino con pezzi del Pd e a cinguettare con Di Maio.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Non scorre il sangue al consiglio federale ma incombe una reciproca insopportabilità tra il numero uno e il numero due della Lega. E gli altri sono annichiliti. A chiede a Zaia «fai tu il capo della Lega?», lui replica: «Ma tu sei matto?!». Salvini fa quello che parla dei grandi temi come le tasse ma come tutti i leader in difficoltà rilancia con il congresso (o una sua sottoforma) a dicembre e un parlamentare filo Giorgetti ieri sera nella cena post riunione vicino al Pantheon è sbottato con il favore dei commensali: «E se a fine anno saremo sotto il 15 per cento, Matteo che cosa fa? Continua a fare il gradasso mentre Meloni ci divora?».
IL CAOS
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Intanto in questo consiglio federale il leader ha vinto, ma tutti - anche i salvinisti, consapevoli del caos che vige sul Carroccio - ammettono che Matteo «ha perso il tocco magico»; sanno che la Lega non è riuscita a sfondare al Sud e laggiù non sempre si accompagna con i migliori; e perfino Micciché in Sicilia - sussurra uno dei coordinatori regionali - «è consapevole che non abbiamo più voti, ci snobba e fa la trattativa con Renzi per le regionali dell'anno prossimo.
Matteo è il primo a sapere - anche se dice: «Andiamo avanti così!» - che non si può più andare avanti così. Lo sanno i salvinisti e lo sanno, ma sono per ora impossibilitati a far saltare il segretario, i giorgettiani. Lui, il ministro del Mise, entrando nella riunione dice: «Non vedo tutto quello scontro che leggo sui giornali. E comunque non so che cosa accadrà in questo consiglio federale.
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GIANCARLO GIORGETTI NEGLI STATI UNITI matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 9 salvini meloni berlusconi giancarlo giorgetti e matteo salvini 1 matteo salvini a palermo a processo per la open arms 17
Oggi per me è solo San Carlo, che è la cosa più importante perché è il mio santo patrono». Ma Salvini si rivolge non a San Carlo Borromeo ma a Giancarlo Giorgetti, ovvero a GG. Contro il quale ieri sera ha vinto. Ma Matteo è isolato rispetto all'esterno, mentre Giancarlo ha una tela così lunga che in prospettiva potrebbe catturare l'avversario. Mario Ajello
IO SONO GIORGETTI - VIGNETTA GIANNELLI GIANCARLO GIORGETTI - MEME BY CARLI