Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
berlusconi ruby
È mezzanotte quando può finalmente esultare: «Giuro che non mi ubriaco, ma stavolta sì, un brindisi facciamolo..», sorride stremato Silvio Berlusconi abbracciando i suoi — i figli, che gli hanno tenuto compagnia tutto il giorno, la compagna Francesca Pascale, la fedelissima Maria Rosaria Rossi — commossi, felici, stavolta sì, stavolta per davvero.
L’incubo è finito. Il processo che — più ancora di quello Mediaset per il quale ha scontato la condanna — gli ha sconvolto la vita e deturpato l’immagine, trasformandolo da leader acclamato a personaggio scomodo col quale i colleghi di mezzo mondo preferivano non farsi vedere, è finito.
SILVIO BERLUSCONI CON GIORGIA IAFRATE IL COMMISSARIO DI POLIZIA CHE AFFIDO RUBY A NICOLE MINETTI jpeg
«Mi sono tolto un macigno dal cuore. Ed è una gioia, certo, ma è anche un rammarico enorme pensare a come le cose sarebbero potute andare diversamente se non fossi stato vittima di questa terribile montatura, di questa gogna... Chi mi restituisce questi anni, chi mi risarcisce di queste sofferenze, di quello che abbiamo perso?», si è sfogato l’ex premier. Sono state lunghissime le dieci ore di camera di consiglio della Cassazione, scandite da squarci di ottimismo su un profondo pessimismo di fondo perchè «ci stanno mettendo troppo, non mi fido», perché «non finiranno mai di perseguitarmi», perché «adesso che torno libero vorranno azzopparmi...».
ruby rubacuori
Non è andata così, ed è «una liberazione». In pochi minuti le agenzie sono inondate dai lanci di azzurri in festa e assieme arrabbiati: «Che grande gioia dopo tanta amarezza», dice la Bergamini, «Vince il diritto!», esulta la Gelmini, «No perde perché Berlusconi è stato messo alla gogna», protesta Gasparri, «È la fine di un incubo per la democrazia» per Toti ma «chi paga questi danni?» si chiede la Bernini. Domande senza risposta, adesso. Ma adesso «tutto cambia». Lo dicono i suoi fedelissimi, lo dice lui per primo.
silvio berlusconi borsalino
Che oggi sarà a Roma, in attesa di essere «riabilitato come si deve anche all’estero», per riprendere in mano quello che ha visto giorno dopo giorno sfuggirgli di mano: il controllo del partito, la sua leadership, lo smalto di un capo che ha smesso per mesi di esercitare il potere, schiacciato dallo scoramento di vedersi fuori dal Parlamento, a scontare una pena, privato della libertà di movimento, in una prigione non formale ma che per lui è stata sostanza viva.
«Adesso cambia tutto», si dice e gli dicono e «qualcuno non starà festeggiando, stasera...» usano il sarcasmo da Arcore pensando ai variegati ribelli azzurri, e fieri di aver respinto il duplice «attacco» che poteva essere mortale. Perché nella giornata più difficile il vecchio leader ha comunque ottenuto almeno una tregua, un atto di deferenza anche dai frondisti che non hanno avuto la forza di votare contro di lui sulle riforme, e ha seppellito un processo che avrebbe potuto montare assieme agli altri ancora aperti — il Ruby ter a Milano, il giro di escort a Bari — che oggi fanno meno paura di prima.
silvio berlusconi occhiali da sole
Nulla è ancora certo, i rischi ci sono ancora ma è dentro Berlusconi che «tutto cambia», e «vediamo quanta gente che voleva scalare il partito e prendersi il suo posto ora comincerà a riposizionarsi...», dicono i fedelissimi, convinti del ritorno sulla scena del capo. Certo, si vedrà con quale energia, quale voglia. Si vedrà se le fronde rientreranno davvero. Ma già intravedere l’alba dopo una notte che si pensava infinita è tanto, è tutto.
silvio berlusconi e il fumo dalla testa BERLUSCONI NEL CLUB FORZA SILVIO DI MILANO BERLUSCONI NEL CLUB FORZA SILVIO DI MILANO raffaele fitto silvio berlusconi SILVIO BERLUSCONI A PORTA A PORTA DA VESPA FOTO LAPRESSE