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    IL CAVALIER PATONZA E TREMONTI A BRACCETTO ALLA BUVETTE: “LITE TRA DI NOI? TUTTE BALLE” - SILVIO PENSA AL NUOVO NOME: “MI DICONO CHE IL PIÙ GETTONATO È FORZA GNOCCA” (E BINDI SFOTTE: “È L’UNICO PARTITO CHE HA PRATICATO”) - CROSETTO SULLO SCARPARO: “HA LA SINDROME DI BERLUSCONI” - BERTY-NIGHT SFIDUCIA VENDOLA DI LOTTA E DI GOVERNO - IL BANANA: “LA GENTE NON VUOLE PARLARE AL TELEFONO CON ME PERCHÉ HA PAURA DI ESSERE INTERCETTATA E PER QUESTO LE LISTE DEI MIEI APPUNTAMENTI SONO TRIPLICATE, MA IO SONO UNO SOLO”..


     
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    1. SINTONIE...
    Jena per "La Stampa"
    - Berlusconi è di pessimo umore, di nuovo in perfetta sintonia con gli italiani.

    SILVIO BERLUSCONI UMBERTO BOSSISILVIO BERLUSCONI UMBERTO BOSSI

    2. BOSSI, BERLUSCONI-TREMONTI? SITUAZIONE NON COSI' GRAVE...
    (ANSA)
    - "Li ho visti in riunione, mi pare che la situazione sia meno grave di come sia stata descritta". Lo afferma il leader della Lega Nord Umberto Bossi, a chi gli chiede un commento sullo stato dei rapporti tra Berlusconi e Tremonti.

    3. BERLUSCONI, LITE TRA ME E TREMONTI? FAVOLE, STORIE...
    (ANSA)
    - "Sono favole, solo storie": così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi bolla le voci di dissidi tra lui ed il ministro Giulio Tremonti. Arrivando a braccetto a Montecitorio con il ministro dell'economia, Berlusconi puntualizza: "Con Tremonti stiamo lavorando insieme in assoluta concordia. Si tratta di una manovra non facile. Le manovre con i fichi secchi non si possono fare altrimenti anche gli altri governi avrebbero assunto determinazioni".

    4. BERLUSCONI AI SUOI, OK FINO A 2013 SALVO IMPREVISTI...
    (ANSA)
    - Andremo avanti fino al 2013, perché il nostro obiettivo è completare le riforme e il programma. Questo a meno di imprevisti, che nel caso ci fossero, non ci darebbero il tempo nemmeno di cambiare il nome del partito. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, conversando con alcuni parlamentari del Pdl alla Camera.

    il premier silvio berlusconi e ministro giulio tremontiil premier silvio berlusconi e ministro giulio tremonti

    5. BERLUSCONI A DEPUTATI PDL, RESTO QUANTO SERVIRA'...
    (ANSA)
    - Resterò al governo finché sarà necessario per il bene del Paese, solo per senso di responsabilità: Lo avrebbe detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai deputati del Pdl con cui si è intrattenuto durante una pausa dei lavori dell'Aula della Camera.

    6. BERLUSCONI, NON PENSO A 'FORZA SILVIO' COME NUOVO NOME...
    (ANSA)
    - No, non penso a 'Forza Silvio': così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe risposto ai deputati del Pdl che, in una pausa dei lavori dell'Aula della Camera, gli hanno chiesto lumi su un possibile cambio di nome del partito. Stiamo facendo degli studi - avrebbe confermato - per un nuovo nome del partito, dobbiamo ovviamente vedere se riusciamo a lanciarlo.

    crosettocrosetto

    Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca... Così, con una battuta, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe 'suggerito' ai suoi il nuovo nome del futuro Pdl.

    7. BERLUSCONI, PER COLPA INTERCETTAZIONI TRIPLICATO APPUNTAMENTI...
    (ANSA)
    - La gente non vuole parlare al telefono con me perché ha paura di essere intercettata e per questo le liste dei miei appuntamenti sono triplicate, ma io sono uno solo... Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, a quanto raccontano alcuni parlamentari, spiegando di non poter ricevere tutte le persone che chiedono udienza.

    8. BINDI, PARTITO GNOCCA? L'UNICO CHE HA PRATICATO...
    (ANSA)
    - "Con una battuta si dovrebbe dire che é l'unico partito che ha avuto, l'unico che non ha bisogno di fondare e l'unico che ha praticato. Ma rispondere con una battuta non ce lo possiamo permettere perché non è più farsa ma tragedia". Così il presidente del Pd, Rosy Bindi, risponde in Transatlantico ai giornalisti che gli chiedono una valutazione sulla battuta del premier Silvio Berlusconi sul nome del futuro partito.

    ROSI BINDIROSI BINDI

    9. CROSETTO (PDL) ALLA ZANZARA SU RADIO 24: "IL DISPREZZO DI DELLA VALLE PER BONDI E' PEGGIO DI UN INSULTO"...
    "Il disprezzo di Della Valle per Bondi è peggio di un insulto. Un disprezzo che io non proverei per nessuno. Non sarei stato così signore come Bondi. Non ci si insulta, ci si confronta". Lo ha detto il sottosegretario ala Difesa, Guido Crosetto Zanzara su Radio 24. "Della Valle ha scritto quella pagina perchè ha, da sempre, la sindrome di Berlusconi. Si sente un Berlusconi, vorrebbe seguire le sue orme. Ci ha provato nel calcio solo che lui ha fatto la Fiorentina mentre Berlusconi il grande Milan; la sua azienda è grande ma non come Mediaset. Adesso cerca anche la politica: in realtà lui critica Berlusconi ma è un imitatore di Berlusconi "e conclude a Radio 24:" Il suo, un messaggio vuoto, banale"

    LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLOLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

    10. MONTEZEMOLO, BASTA RACCONTARE FAVOLE A ITALIANI...
    (ANSA) - "Sia nel centrodestra sia nel centrosinistra, la politica troppo a lungo ha raccontato agli italiani due favole uguali e contrarie". Lo ha detto il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo alla ventottesima assemblea annuale dell'Anci in corso a Brindisi.

    "Quella - ha detto Montezemolo riferendosi alle due favole raccontate agli italiani - secondo la quale tutto andava bene perché l'italia rappresentava una fortunata eccezione nella crisi mondiale; e quella che gettava tutte le resposabilità sulle spalle di un solo colpevole, scomparso il quale sarebbe cominciata una sorta di età dell'oro. Due favole - ha detto Montezemolo - smentite dalla realtà, due responsabilità equamente condivise per una sfascio di cui tutti gli italiani stanno pagando le conseguenze". Tuttavia, secondo Montezemolo, l'Italia è più forte di tutto questo e saprà certamente risollevarsi da una congiuntura storica particolarmente sfortunata.

    DIEGO DELLA VALLEDIEGO DELLA VALLE

    11. TORNA BERTINOTTI E SFIDUCIA VENDOLA: «OGGI PER LA SINISTRA È INUTILE ANDARE AL GOVERNO»...
    Peppino Caldarola per linkiesta
    - Fausto Bertinotti ha lanciato un gigantesco sasso nella politica della sinistra. Malgrado cerchi di attutirne gli effetti, le sue analisi e le sue ricette non solo mettono in mora il Pd ma indeboliscono fortemente le ambizioni di Nichi Vendola. Non è un giudizio ma una constatazione. L'ex presidente della Camera, che oggi ha rilasciato a Loris Campetti una lunga e interessante intervista sul Manifesto, ci ha abituato alle analisi "pesanti" e alle ricette indigeste.

    I media hanno spesso sottolineato i suoi difetti, fra cui l'eccessiva familiarità con i salotti borghesi di Roma, ma Bertinotti è soprattutto una delle intelligenze più vive della sinistra. La sua stessa storia è piena di tortuosi e avvincenti passaggi. Sindacalista a tutto tondo (non a caso oggi, di tutti i suoi mestieri precedenti, compresa la guida dell'Assemblea di Montecitorio, dichiara di preferire il lavoro nel sindacato), è stato uno strano comunista che non ha mai rinunciato alla sua matrice socialista originaria, cioè ribelle e anticonformista.

    L'ansia della ricerca ha sempre prevalso sulle ambizioni di carriera, come devono riconoscere anche i più accaniti fra i suoi denigratori. Senza di lui la scissione di Rifondazione comunista sarebbe rimasta un episodio residuale nelle mani di un vecchio filo-sovietico come Cossutta. Senza di lui e la sua scelta della non violenza e l'abiura dei movimenti estremi la scelta di Nichi non sarebbe stata possibile o sarebbe stata più diffcile.

    Il mondo del centro-sinistra spesso non lo ha amato e ancora ricorda la sciagurata idea di far cadere Romano Prodi. Tuttavia nessuno può dire che abbia voluto imbalsamarsi in se stesso come spesso fanno dirigenti più giovani. Tutto questo per dire che la sua ultima sortita va letta come un approccio ai nuovi tempi totalmente privo di intenzionalità politiche immediate.

    vendola bertinottivendola bertinotti

    12. OFFESE A NAPOLITANO "VECCHIETTO PARTENOPEO"...
    Da "Il Fatto Quotidiano"
    - Il consigliere della Lega Giovanni Furlanetto, parlando genericamente dei costi della politica nell'aula del Consiglio regionale del Veneto, ha chiamato in causa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come di un "vecchietto partenopeo" che grazie alla Costituzione "ha potuto vivere da nababbo".

    Il presidente del consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, dopo aver "riascoltato la registrazione dell'intervento offensivo della figura del capo dello Stato" fatto da Furlanetto e "non percepito immediatamente nella sua interezza e gravità a causa del brusio in aula", si è completamente dissociato "dalle espressioni usate" e indicato che sottoporrà "all'Ufficio di presidenza l'opportunità di adottare nei confronti del consigliere i provvedimenti previsti dal regolamento". Il consigliere potrebbe essere sospeso per alcune sedute. Ruffato ha ribadito la stima, propria e del Consiglio, al Capo dello Stato.

     

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