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    IL CDR DI "REPUBBLICA" SI BEVE “ER SAMBUCA” MOLINARI? - MOZIONE DI SFIDUCIA PER IL DIRETTORE DI “REP” CHE HA MANDATO AL MACERO 100MILA COPIE DI "AFFARI&FINANZA" PER UN ARTICOLO SGRADITO SUI RAPPORTI INDUSTRIALI ITALIA-FRANCIA CHE RIGUARDANO ANCHE STELLANTIS, IL CUI PRESIDENTE E’ JOHN ELKANN, EDITORE DEL GIORNALE - NELLA NOTTE, IL PEZZO DI PONS SOSTITUITO CON QUELLO DEL VICEDIRETTORE WALTER GALBIATI (A CAMBIARE SONO IL TITOLO, IL SOMMARIO E PARTE DEL TESTO) – IL PRECEDENTE DELL’INTERVISTA DI GHALI


     
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    Da professionereporter.eu

     

    Per tutta la giornata dell’8 aprile fino al 9 la redazione di Repubblica vota una mozione di sfiducia al Direttore Maurizio Molinari presentata dal Comitato di redazione.

    molinari affari&finanza molinari affari&finanza

     

    La situazione di tensione in atto da tempo fra Direzione e redazione è arrivata a un punto chiave. Se la mozione avrà la maggioranza dei voti, Molinari potrà naturalmente restare al suo posto, ma con una grave ferita. Viceversa, se la mozione non passerà, Molinari sarà più saldo al suo posto, la redazione avrà rifiutato la proposta dei suoi rappresentanti sindacali, che dovranno trarne le conseguenze.

     

    GEDI ED EXOR

     

    L’accelerazione è dovuta al seguente episodio: il numero dell’8 aprile dell’inserto economico del lunedì Affari&Finanza già pronto è stato ritirato dalla Direzione e inviato al macero a causa del pezzo di apertura sugli intrecci economici tra Italia e Francia.

     

    maurizio molinari john elkann maurizio molinari john elkann

    Il pezzo di Giovanni Pons è stato cancellato e sostituito da un pezzo sullo stesso argomento, ma con toni diversi, del vicedirettore Walter Galbiati, coordinatore di tutto il settore Economia di Repubblica. Nelle relazioni economiche fra Italia e Francia diversi capitoli riguardano Stellantis, già Fiat ed Exor, che detiene il Gruppo Gedi, proprietario de la Repubblica. John Elkannè amministratore delegato di Exor e presidente di Gedi.

     

    DOCUMENTO CRITICO

     

    Il 28 marzo i Cdr “superstiti” del Gruppo Gedi hanno prodotto un lungo documento critico sulla gestione editoriale, a partire dall’acquisto avvenuto nel dicembre 2019 e sulle ripetute cessioni di testate come L’Espresso e giornali locali. La sintesi: “Spettacolo deprimente”.

     

    elkann Molinari elkann Molinari

    A febbraio l’assemblea di Repubblica ha giudicato “irricevibile” la riorganizzazione del giornale proposta dal Direttore Molinari, basata sulla centralità del digitale. La redazione ha scritto che a Repubblica è in atto una “fuga di lettori superiore alla media di mercato, che lascia campo libero campo libero al diretto concorrente, Corriere della sera”. La redazione ha chiesto inoltre “più attenzione ai deboli e meno agli interessi dell’editore”.

     

    A novembre il Cdr ha presentato una serie di principi per contrastare le continue invasioni della pubblicità negli spazi redazionali e Molinari ha fornito una serie di rassicurazioni.A dicembre in una lettera i 350 colleghi il Cdr aveva definito Repubblica “una nave che affonda”. A febbraio stata tolta dalla pagina un’intervista al cantante Ghali perchè si era rifiutato di rispondere a una domanda sulla strage del 7 ottobre al confine di Gaza.

     

    ELKANN MOLINARI SCANAVINO ELKANN MOLINARI SCANAVINO

    Il cantante aveva suscitato polemiche nella comunità ebraica per le parole della sua canzone a Sanremo: “Bombardamenti sugli ospedali per un pezzo di terra”. Nella notte gli viene fatta un’altra domanda, lui rifiuta, il pezzo viene tolto. Il Fatto ne scrive e l’articolo esce sul sito.

     

    A marzo è stato firmato, fra Proprietà e Cdr un accordo importante, che prevede 46 nuovi esodi con incentivi e assunzioni.

     

    LA MOZIONE DEL CDR DI “REPUBBLICA” CONTRO MAURIZIO MOLINARI

     

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    L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica Denuncia la gravità dei fatti che hanno portato alla censura del servizio di apertura di Affari&Finanza nel numero dell’8 aprile;

     

    Il direttore ha la potestà di decidere che cosa venga pubblicato o meno sul giornale che dirige, ma non di intervenire a conclusione di un lavoro di ricerca, di verifica dei fatti e di confronto con le fonti da parte di un collega, soprattutto se concordato la redazione. In questo modo viene lesa l’autonomia di ogni singolo giornalista di Repubblica e costituisce un precedente che mette in discussione, per il futuro, il valore del nostro lavoro;

     

    Considera altrettanto grave che l’intervento abbia portato a bloccare la stampa del giornale, in particolare perché la direzione aveva già dato il via libera alla pubblicazione. È indice di una mancata organizzazione che espone ad arbitrarietà incontrollata il lavoro di tutti;  

     

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    Condanna lo spreco di tempo e di risorse per la ristampa di una parte di Affari&Finanza, in un momento in cui la redazione con l’ennesimo piano di  prepensionamenti viene chiamata a nuovi sacrifici;

     

    Segnala come l’accaduto esponga Repubblica in modo negativo di fronte ai suoi interlocutori esterni, non ultimo il fatto che per alcune ore sono circolare in rete le due aperture di Affari&Finanza, prima e dopo l’intervento della direzione;

     

    Quanto avvenuto è l'ultimo episodio di una serie di errori clamorosi originati dalle scelte della direzione che hanno messo in cattiva luce il lavoro collettivo di Repubblica.

     

    Le giornaliste e i giornalisti di Repubblica ritirano dal giornale e dal sito le proprie firme per 24 ore, firme mortificate dall'intervento della direzione e a tutela della propria dignità professionale e indipendenza;

     

    Per tutti i motivi elencati l'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica approva la mozione di sfiducia nei confronti del direttore Maurizio Molinari.

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