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    IL CENTRODESTRA NON E’ NEANCHE ARRIVATO A PALAZZO CHIGI MA GIA’ LITIGA SU TUTTO– DOPO GLI SCAZZI TRA MELONI E SALVINI SU SCOSTAMENTO DI BILANCIO, SANZIONI ALLA RUSSIA E PRESIDENZIALISMO, BERLUSCONI APRE UN ALTRO FRONTE CON LA DUCETTA DOPO AVER PRESO LE DISTANZE SU ORBAN: “PERICOLOSO RIDISCUTERE IL PNRR” – LA REPLICA DI DONNA GIORGIA


     
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    Paola Di Caro e Monica Guerzoni per corriere.it

     

     

    SALVINI MELONI BERLUSCONI 66 SALVINI MELONI BERLUSCONI 66

    Non gli sono andate giù le parole di Mario Draghi nella sua ultima conferenza stampa da presidente del Consiglio e non fa nulla per nasconderlo, Matteo Salvini. Le stoccate del premier sui rapporti con la Russia, il no allo scostamento di bilancio — anche in Consiglio dei ministri il capo del governo aveva fatto notare come «abbiamo varato provvedimenti per 17 prima e 14 miliardi poi, sono 31, più di quanto qualcuno chiede per uno scostamento...» — suscitano la reazione piccata del capo della Lega.

     

    Che, se in mattinata aveva detto che non pensava Draghi si riferisse al suo partito quando parlava di rapporti troppo disinvolti con la Russia, in serata ha alzato i toni: «La conferenza stampa di Draghi? Non ho tempo di seguirla, penso sia legittimo non seguirla, almeno non c’è ancora un articolo costituzionale che lo impone...». Comunque, è l’affondo, «oltre che parlare di pupazzi, spero che Draghi trovi il tempo per trovare altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette perché non so se ha capito l’emergenza nazionale a cui stiamo andando incontro».

     

    SALVINI - MELONI - BERLUSCONI BY GIANNELLI SALVINI - MELONI - BERLUSCONI BY GIANNELLI

    Parole durissime, che arrivano fino a Palazzo Chigi dove però si preferisce non alimentare la polemica. Il premier non fa certo marcia indietro rispetto alle posizioni espresse in conferenza stampa, tutt’altro, le conferma. Ma non ribatte a Salvini: non lo si è mai fatto finora come scelta, si spiega, figuriamoci se si vuole entrare in un botta e risposta in campagna elettorale. Però si fa notare che finora la Lega, che al governo c’è, ha votato tutto quello che è stato deciso e presentato, tranne che sulla questione balneari, lo ha fatto sui provvedimenti su famiglie e imprese e liquidità. Insomma, si è deciso assieme, quindi difficile ora chiamarsi fuori in campagna elettorale...

     

     

    Ma Salvini ha scelto la sua linea per questo ultimo scorcio di battaglia fino al voto, anche se diventa sempre più evidente come oggi ci siano differenti toni, temi e parole d’ordine nel centrodestra.

     

    BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

    Su scostamento di bilancio e sanzioni alla Russia appunto la posizione di Meloni è opposta a quella di Salvini: no al primo, sì alle seconde. Lui glissa: «Con lei nessun dissapore, solo sulle bollette abbiamo idee diverse». Su appoggio all’Ungheria, invece, l’asse regge e semmai è Berlusconi che si è dissociato. E ieri il leader azzurro ha preso le distanze dall’alleata su un altro punto cruciale, quello della richiesta di revisione del Pnrr che la leader di FdI porta avanti: «Sarebbe gravissimo — dice il Cavaliere — se per ridiscutere il Pnrr si mettessero a rischio risorse preziose che con tanta fatica abbiamo procurato per far ripartire l’Italia». Farlo insomma sarebbe «illogico e pericoloso, mentre non c’è nessun motivo vero per chiederlo». Replica Meloni: «Non credo che sia pericoloso. Banalmente credo che non sia un tema ideologico».

     

    Nodi che andranno sciolti al governo, se il centrodestra vincerà. Ma prima bisogna farlo. E gli scontri con gli avversari continuano. Meloni se la prende con Enrico Letta: «Quando era premier fece molti accordi con la Russia, ad esempio sul South Stream». Il segretario del Pd ribatte: «La destra oggi propone di passare da Draghi a Meloni. È talmente evidente il salto di qualità in negativo di una proposta di questo genere».

     

    Quel che sembra chiaro è che le elezioni potranno essere decise al Sud, e al Sud Meloni è impegnata nel rush finale della campagna elettorale, ieri a Bari, nel cuore di quella Puglia dove il governatore Michele Emiliano ha promesso di far «sputare sangue» al centrodestra. La leader di FdI — che si innervosisce quando le chiedono della sua posizione su Orbàn: «Non mi sono candidata in Ungheria!» — inizia il suo comizio proprio attaccando Emiliano: «Questa è la loro idea di democrazia!», e a margine fa sapere che il governatore l’ha chiamata ma «non abbiamo nulla da dirci. Frasi gravissime le sue».

    BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI

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