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    IL CERMIS NON HA INSEGNATO NULLA – SCATTAVANO SELFIE IN VOLO: NEI CIELI DEL GIAPPONE MUOIONO SEI AVIATORI USA IN UNA COLLISIONE - NEL 1998 UN JET AMERICANO CAUSÒ LA MORTE DI 20 SCIATORI TRANCIANDO I CAVI DELLA FUNIVIA IN ITALIA. ORA L’INCHIESTA SULL’INCIDENTE GIAPPONESE HA ACCERTATO CHE UN PILOTA LEGGEVA UN LIBRO SU UN AVIATORE CHE NEGLI ANNI 60 VIVEVA LA FRUSTRAZIONE DI ESSERE “UN EROE SENZA GUERRE” MENTRE...


     
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    Guido Santevecchi per corriere.it

     

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    Una collisione in volo tra aerei della Marine Corps Air Station di Iwakuni in Giappone ha riaperto il caso delle operazioni pericolose condotte dagli americani nei cieli del Paesi alleati. Sembra che i piloti Usa non abbiano imparato molto dalla tragedia del Cermis, quando un apparecchio dei Marines tranciò i cavi della funivia italiana causando una strage, nel febbraio 1998. Allora si scoprì che il jet volava troppo basso mentre l’equipaggio si dedicava a girare film autocelebrativi in cabina. Venti morti nella cabina piena di sciatori in gita.

     

    Ora l’inchiesta sull’incidente giapponese ha accertato che gli aviatori del Corpo dei Marines scattavano selfie in volo, mentre un pilota leggeva un libro sul "Grande Santini", aviatore da romanzo che negli Anni 60 viveva la frustrazione di essere «un eroe senza guerre». La loro follia noncurante dei rischi ha causato sei morti una notte dello scorso 6 dicembre.

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    Doveva essere un’esercitazione di routine: un caccia FA-18 Hornet impegnato in un’operazione di rifornimento da un KC-130 Hercules. La collisione uccise 5 membri dell’equipaggio dell’aereo cisterna e il pilota del caccia. Si scoprì, oltre alla storia dell’ufficiale che invece della cloche impugnava il libro, che un altro aviatore si stava pettinando i baffi: le foto erano state postate su un social network interno del contingente americano in Giappone. Dalle analisi delle urine di due corpi emerse che avevano assunto tranquillanti misti a stupefacenti, un ipnotizzante allucinogeno.

     

    Un incidente analogo, ma senza vittime, era avvenuto nel 2016 nella zona di Okinawa. Allora il caso era stato classificato come Class C, il secondo evento meno grave in una scala di quattro livelli, il Corpo dei Marines aveva valutato che non meritasse ulteriori indagini e non lo aveva notificato alle autorità giapponesi.

     

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    Questa volta i sei morti hanno spinto il comando Usa a guardare meglio alle procedure del Marine All-Weather Fighter Attack Squadron 242, la stessa unità dell’incidente del 2016. I morti non possono più pagare per la loro follia, ma quattro ufficiali sono stati espulsi con disonore. Tra questi il comandante della squadriglia, l’ufficiale addetto alle operazioni e il responsabile della sicurezza. «Condotta non professionale, le violazioni delle regole di volo erano diventate la norma» è stato il verdetto.

     

    Il ministero degli Esteri di Tokyo ha protestato formalmente e quello della Difesa ha chiesto che vengano resi pubblici anche i contenuti dell’inchiesta del 2016.

    Il risentimento giapponese è accresciuto da un altro incidente di questi giorni: un F-16 Usa ha sganciato una bomba inerte a poca distanza da una scuola.

    cermis cermis TRAGEDIA DEL CERMIS TRAGEDIA DEL CERMIS

     

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