Marco Giusti per Dagospia
A QUIET PLACE
Shhhh!!!! Se fai un rumore, anche un rumorino minimo l’alieno, pur se cieco, ti si pappa in un sol boccone. Niente di più semplice. E, proprio per questo, A Quiet Place-Un posto tranquillo, opera terza di John Krasinski, che lo interpreta assieme alla sempre strepitosa Emily Blunt e che lo ha scritto assieme a Bryan Woods e Scott Beck, fa paurissima. Ma fa paura su niente.
A QUIET PLACE
Perché la paura dell’alieno è in gran parte nella nostra testa e questi poveri umani, una famigliola americana, padre, madre e due figlioletti, una ragazzotta in crisi, Millicent Simmond, e un ragazzino un po’ pauroso, Noah Jupe, non fanno altro che parlarsi a segni, fare facce, raccomandare attenzione. Non c’è quasi dialogo. Mettiamoci anche che i quattro vivono in una sorta di villa trasformata in bunker, che il padre cerca il punto debole degli alieni, ti pareva!, che la mamma Emily Blunt è pure incinta e che a un certo punto un chiodo fa bella vista di sé in mezzo alle scale di legno.
A QUIET PLACE
Ahi! L’idea, devo confessare, è divertente, e il grande Tex Avery l’aveva sfruttata a dovere in un magistrale cartoon degli anni ’50, Rock-a-bye bear, con un orso che ha ingaggiato un cagnetto per evitare che qualcuno faccia rumore e lo svegli. Ovviamente arriva un altro cane pronto a rubargli il posto. E l’orso mena peggio dell’alieno. Molto cartoon, quindi, ma anche molto horror. L’alieno è un cosone gigante pieno di denti (vi sembra uno spoiler?). Cieco come una talpa. Tutti quanti non fanno altro che correre o trattenere il fiato. Davvero notevole. In sala dal 5 aprile.
A QUIET PLACE