Marco Giusti per Dagospia
FORTUNA
Storia di abusi, degrado e fantascienza, arriva sugli schermi italiani, dopo l’uscita alla Festa di Roma lo scorso autunno, “Fortuna”, opera prima un po’ faticosa ma interessante di Nicolangelo Gelormini forte di brave e sensibili attrici come Valeria Golino e Pina Turco. In quel di Napoli seguiamo una bambina, Nancy, che soffre di un disturbo di distaccamento temporaneo dalla realtà.
FORTUNA
Ha una mamma accudente, Valeria Golino, un marito un po’ assente, Libero De Rienzo, una psicologa, Pina Turco, che passa tutto il tempo al cellullare. Assieme a altre due ragazzini del suo palazzo, gioca in terrazzo e si convince di essere la misteriosa Fortuna, scappata dal pianeta Abbys e inseguita da misteriosi giganti.
Quando uno dei bambini muore precipitando dal terrazzo. A metà film, la situazione si rovescia e il palazzo diventa molto più cupo di quel che ci era sembrato inizialmente, la bambina da Nancy diventa Fortuna, la mamma diventa una sofferente Pina Turco con marito in galera, la psicologa una accudente Valeria Golino, il padre finisce in galera, e non capiamo più bene chi è il bambino che cade dal terrazzo.
FORTUNA
Ma, soprattutto, non capiamo quali segreti nascondano il palazzo e i suoi abitanti. Il finale rivelerà cosa nasconda davvero tutto questo puzzle e ci riporterà alla bruta realtà degli avvenimenti. Il problema, ma forse è il suo bello, è che davvero non si capisce molto fino alla fine, e sembra che il film punti all’horror o al fantastico. Un po’ come in “Favolacce”, anche se questo è stato girato prima, la realtà è trasfigurata dal racconto fantastico quasi infantile. Non è male, ma si fatica un po’ a capire la storia. In sala da giovedì 27 maggio.
FORTUNA FORTUNA