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    IL CINEMA DEI GIUSTI – “ASSASSIN CLUB” DI CAMILLE DELAMARRE, FILM FRANCO-AMERICANO GIRATO IN GRAN PARTE IN ITALIA, È UN ACTION ALLA SUB-BESSON. LA STORIA, PERÒ, NON È MALE: SETTE KILLER INGAGGIATI PER UCCIDERSI A VICENDA (E UNO DEI SETTE È IL MIO AMICO G-MAX) – NOOMI RAPACE, COI CAPELLI BIONDI E LE LENTI A CONTATTO DA ZOMBIE, ENTRA IN SCENA E MI UCCIDE G-MAX AL 30° MINUTO TAGLIANDOGLI LA GOLA. POI GLI TAGLIA UN DITO. IL RESTO VE LO VEDETE… – VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    assassin club henry golding assassin club henry golding

    Incuriosito da questo action franco-americano girato in gran parte in Italia, tra Torino e Roma, “Assassin Club” diretto da Camille Delamarre con il baldanzoso Henry Golding (“Snake Eyes: G.I.Joe”), Daniela Melchior, una cattivissima Noomi Rapace e un non meno infido Sam Neill, ma soprattutto col mio amico G-Max nel ruolo di uno dei sette assassini protagonisti, il terribile slavo Demir, vado alle 16 al cinema Jolly di Roma, quello davanti agli “alberi pizzuti” del Verano come dicono i vecchi romani.

     

    gmax in assassin club gmax in assassin club

    E’ l’unica proiezione in città del film, visto che tutte le altre sono nelle multisale del raccordo. Che palle. Siamo in tre in sala. Allegria. Il film è un action alla sub-Besson, diretta da Camille Delamarre, che è stato un montatore proprio di Besson (“Taken 2”, “Transporter”, e ha diretto già due film più o meno della stessa statura, “The Transporter Refueled” e “Brick Mansions”.

     

    La storia, però, non è male. Un killer, certo Morgan, Henry Golding, con bella fidanzata a Roma che di professione fa la maestra elementare e nulla sa della sua vera professione, ha un contratto di morte per un altro killer. Ma arriva tardi e il lavoro è già stato fatto da un altro killer, che aveva il suo stesso contratto. Va dal suo capo, il perfido Sam Neill, e scopre che ben sette killer hanno come contratto di uccidersi a vicenda.

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    Un milione di dollari per ogni morto, basterà inviare in una scatoletta un pollice del caro estinto. Fino a che non rimarrà in vita che un solo killer. Morgan cerca di sfuggire al gioco mortale, ma ormai è troppo tardi. Visto che c’è un contratto anche su di lui. Più videogioco che un vero e proprio film, è stramontato e a tratti anche divertente.

     

    Noomi Rapace coi capelli biondi e le lenti a contatto da zombie entra in scena e mi uccide G-Max al 30° minuto tagliandogli la gola in galera. Poi gli taglia un dito. Il resto ve lo vedete. Se lo trovate. In sala (diciamo).

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