Marco Giusti per Dagospia
twin peaks
Aridangate con i Top 10 film! Quest’anno la moda è di cercare i 10 migliori film non solo dell’anno, ma del decennio che sta per terminare. 10 film degli anni ’10. La classifica più supersnob e supercinefila è per ora, ovviamente, quella della rivista di cinema francese “Les Cahiers du cinéma” che vede al primo Twin Peaks: The Return di David Lynch, in realtà non un film ma una serie lunga e spesso oscura ma di grande fascino. Secondo posto per Holy Motors di Leos Carax, terzo per un altro prodotto televisivo d’autore, Li’l Quinquin del belga Bruno Dumont.
Quarto posto per Uncle Boonme Who Can Recall His Past Lives del geniale Apichatpong Weerasethakul, altro film difficile che piacque a Tim Burton, allora presidente di giuria a Cannes, al punto da fargli vincere la Palma d’Oro. Quinto posto per Jean-Luc Godard e il suo Le livre d’image, sorta di saggio-poema sulla fine del cinema e dell’immagine come l’abbiamo conosciuta fino a oggi. Sesto posto per l’austro-tedesco Toni Erdmann di Maren Ade, altro film scoperto a Cannes, e l’unico diretto da una donna della decina.
TWIN PEAKS
Settimo posto, udite udite, per Mia madre di Nanni Moretti che sempre a Cannes fece tanto piangere i vecchi cinefili che pensavano alla mamma. Visto che lassù qualcuno lo ama? Credo sia l’unico film italiano a comparire in questi sterminati elenchi di 10 Top Films, dove non compare né un Sorrentino né un Garrone né una Rohrwacher. Ottavo posto per il capolavoro di Lars Von Trier Melancholia, altro che film che fece scandalo a Cannes più per le uscite su Hitler del regista che per il tema trattato, la fine del mondo e della borghesia europea con tanto di scoppia finale.
david lynch
nanni moretti
Altro che Di Maio e Salvini. Nono posto per Under the Skin di Jonathan Glazer con Scarlett Johansson vampiretta aliena, l’unico dei dieci della lista presentato a Venezia e accolto con fischi e risate dagli sgraziati critici fofiani presenti. Ma è stato da subito riconosciuti come uno dei grandi film del nuovo millennio dalla critica inglese e internazionale in genere. Decimo posto per il vecchio Manoel De Oliveira e il suo Lo strano caso di Angelica, anche questo visto a Cannes, bellissimo ritorno al cinema delle origini, al cinema muto. Insomma. A parte Lynch, che ha il primo posto, troviamo nell’elenco solo film europei o, comunque, non americani. Nessun Tarantino, nessun Scorsese, nessun Joker. E un solo film proveniente da Venezia, a ribadire la superiorità di Cannes come capitale culturale del cinema.
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