Marco Giusti per Dagospia
IL GIOCO DELLE COPPIE
Ecco il film di Natale per i radical chic con una bella galleria di intellettuali, scrittori narcisi e egoriferiti, editori che non sanno se buttarsi sul digitale o no, i padroni degli editori, i loro amori, i tradimenti che diventano nuovi libri, le scopate dove la mattina dopo si parla ancora di politiche editoriali...
IL GIOCO DELLE COPPIE
Stavolta Olivier Assayas ha veramente fatto un miracolo, perché questo Il gioco delle coppie, che in francese suona Doubles vies(non fiction), che ha scritto e diretto, presentato in concorso a Venezia, è una commedia intelligente, divertente e perfetta sul mondo dell'editoria e dei radical chic francesi, ma anche sul folle rapporto carta-ebook e carta-social. Non c'è un personaggio che non sia riuscito e che non ritroviamo, identico, anche nel panorama italiano.
Non c'è una battuta o una citazione che non sia divertente e originale. Il pompino al cinema fatto allo scrittore impegnato, che nella finzione del romanzo porterà al cambiamento non dell'atto, ma del titolo del film. Non più Star Wars - il Risveglio della Forza, ma Il nastro bianco di Michael Haneke perché fa più chic. Cosa che scatenerà i lettori che conoscono il film e la sua tematica, la nascita del nazismo nella presentazione del libro alla radio.
IL GIOCO DELLE COPPIE
Assayas si diverte a giocare coi suoi personaggi come se appartenessero a La ronde di Ophuls, nessuno è fedele e tutti nascondono solo fino a un certo punto le loro storie segrete, perché è da queste che nascono i loro romanzi. L'editore bello, cinico e infedele, Alain, è Guillaume Canet, sua moglie Selene, che lavora come attrice nelle serie poliziesche, "Collusione non Collisione", é Juliette Binoche, lo scrittore barbuto Leonard, vigliacco e traditore, è Vincent Macaigne.
IL GIOCO DELLE COPPIE
Ora, lo scrittore ha una storia segreta da sei anni con la moglie dell'editore e l'editore ha una storia con una giovane esperta di digitale, e lei ha una storia con la moglie del presidente della casa editrice... Magari è un divertimento molto sofisticato, non proprio alla Boldi-De Sica diciamo, ma chi conosce un po' l'ambiente letterario e i romanzi costruiti solo su una lontana scopata, o sugli istinti scoperecci dei maschi alla Francesco Piccolo non può che trovarlo irresistibile. In sala dal 27 dicembre.