Marco Giusti per Dagospia
cate blanchett
Pronti per la Festa di Roma? Il direttore Antonio Monda, al secondo anno del suo secondo mandato, e la presidente ad interim Laura Delli Colli, hanno presentato il programma della Festa che si svolgerà dal 18 al 28 ottobre. 39 film nella selezione ufficiale. Non ci possiamo lamentare.
Ci saranno Barry Jenkins con Se le strada potesse parlare, il suo nuovo film dopo Moonlight, presentato a Roma e poi vincitore dell’Oscar, “e non accreditiamo leggende metropolitane che solo Venezia presenta i film che vincono gli Oscar”, ha detto Monda polemicamente, Michael Moore col suo nuovo film-pamphlet, Fahrenheit 11/9, Dakota Johnson con Bad Times at the El Royal diretto da Drew Goddard, il film di apertura, mentre il film di chiusura sarà Notti magiche di Paolo Virzì, storia autobiografia del regista e della sua amica Francesca Archibugi degli anni passati al Centro Sperimentale di Cinematografia. Steve Coogan e John C. Reilly verranno a Roma per presentare Stanlio e Ollio di John S. Baird, cioè la ricostruzione della tournée teatrale di Stan Laurel e Oliver Hardy in Inghilterra nel 1953.
martin scorsese 1993
Peter Jackson presenterà They Shall Not Grow Old, sorta di documentario sulla Prima Guerra Mondiale ricostruita dal regista con materiale d’archivio finora mai visto e grandi effetti visivi speciali che ci daranno un’immagine inedita della Grande Guerra a cento anni dalla sua fine. E, ancora, l’horror con il nuovo Halloween diretto da David Gordon Green, e supervisionato da John Carpenter, con Jamie Lee Curtis ancora protagonista, il realismo fantastico di Edoardo de Angelis con Il vizio della speranza, scritto da Umberto Contarello e interpretato da Pina Turco. Il disaster movie con Kursk di Thomas Vintenberg con Matthias Schienaerts, Léa Seydoux e Colin Firth, ricostruzione del dramma vero del sottomarino russo Kursk che affondò in mare di Barents nell’agosto del 2000.
monda
Due film americani che trattano i metodi atroci per combattere l’omosessualità maschile e femminile in America nel secolo scorso, Boy Erased di Joel Edgerton con Lucas Hedges e The Miseducation of Cameron Post di Desiree Akhavan con Chloe Grace Moretz. L’ultimo film di Robert Redford, il noir The Old Man and The Gun, American Animals di Bart Layton, Beautiful Boy di Felix Van Groeningen con Steve Carell e Timonthée Chalamet, Green Book di Peter Farrelly con Viggo Mortensen autista del pianista nero Mahershala Ali nella New York degli anni ’60. Buoni film in uscita autunnale in tutto il mondo e quasi tutti già passati in altri festival, se non attualmente in sala in America, come il fantasy/mistery The House With a Clock in its Walls di Eli Roth con Jack Black e Cate Blanchett. A parte però The Girl in the Spider’s Web di Fede Alvarez, anteprima mondiale e grande ritorno dell’hacker della saga nordica Millenium Lisbeth Salander, interpretata da Claire Foy, la protagonista di The Crown.
stanlio e ollio
Il noir, dice Monda, fa un po’ da linea guida della Festa quest’anno. E’ un noir anche l’interessante Monsters and Men di Reinaldo Marcus Green con John David Washington. Non mancherà un occhio sulle nuove serie d’autore, come i primi due episodi di The Little Drummer Girl diretto da Park Chan-Wook, celebre spy story scritta da John Le Carré che ebbe già una trasposizione cinematografica nel 1984 con Diane Keaton protagonista sotto la regia di George Roy Hill. Premi alla carriera a Isabelle Huppert e a Martin Scorsese, che parlerà dei suoi nove film italiani preferiti, presenterà i restauri di Detour di Edgar Ulmer, One-Eyed Jacks di Marlon Brando e del molto meno noto Ganja&Hess di Bill Gunn. Retrospettive dedicate a Peter Sellers e a Maurice Pialat, il regista di A nos amours che tanto va di moda tra i ragazzi che studiano oggi cinema in America.
paolo virzi
Omaggi a Adriana Asti, Flavio Bucci, un documentario di Fabrizio Corallo su Vittorio Gassman, “Sono Gassman” Vittorio re della commedia, il restauro di Vidas Secas di Nelson Pereira dos Santos. Molti i i corti e i documentari, ma nessun film di Elisabetta Sgarbi, per fortuna. Poco interessanti, però, come a Venezia, i restauri dei film italiani e le riproposizioni infinite dei film di Fellini, Leone, Monicelli, Taviani, Olmi, De Santis. Nel gruppo finisce anche Carlo Vanzina, da poco scomparso, con la proiezione del suo Sapore di mare e dibattito critico con giornalisti e scrittori, da Paolo Di Paolo a Chiara Gamberale. Un po’ da pagine culturali di “Repubblica”. E’ però l’unico tentativo di tutta la Festa di apertura al cinema non considerato “alto”.
steno la mostra carlo e enrico vanzina foto andrea arriga
E resta un problema, qui come a Venezia, ma anche in tanti altri festival minori, la restaurazione un po’ classista del gusto della critica più banale, quasi post-Aristarchiana. Da una parte, in pratica, rivediamo sempre gli stessi film, da un’altra non c’è nessuna ricerca, nel passato, su film minori o scomparsi o rivalutazioni come ai tempi di Marco Muller, che proprio adesso sta preparando la sua seconda edizione del Festival di Pingyao. Per il resto la Festa di Roma nella direzione di Antonio Monda è ancora una volta una solida scelta di buone anteprime e di buoni film che vedremo nelle sale più sofisticate di New York, Parigi, Londra. Ringraziamo di cuore. Ma non c’è davvero nessuna apertura né al cinema sperimentale né al mondo asiatico né alla ricerca meno ovvia di cinema del passato. E il dibattito sui Vanzina…
cate blanchett copia enrico vanzina cate blanchett e harvey weinstein cate blanchett al pacino e robert de niro martin scorsese cate blanchett cate blanchett