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    IL CINEMA DEI GIUSTI - ‘LA TRUFFA DEI LOGAN’ È UN PICCOLO CAPOLAVORO DI STEVEN SODERBERGH. FA CALDO, MA NON PERDETEVI QUESTA MACCHINA PERFETTA DI PURO CINEMA. TRA CARATTERISTI DI LUSSO E UNA SCRITTURA BEN CONGEGNATA, TUTTO IL FILM È DEDICATO ALLA COSTRUZIONE DEL MEGACOLPO, ALLA SUA ESECUZIONE, AI TANTI COLPI DI SCENA SUCCESSIVI, MENTRE VENGONO ALLA LUCE I CARATTERI DEI PERSONAGGI


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    La truffa dei Logan di Steven Soderbergh

     

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    Attenti. E’ caldo, e non tutti film sono buoni. Ma non perdetevi questo piccolo capolavoro diretto da Steven Soderbergh, La truffa dei Logan, sorta di sotto Ocean’s Eleven, ambientato tra il West Virginia e il North Carolina, scritto, sembra, dalla moglie del regista, Jules Asner, sotto lo pseudonimo di Rebecca Blunt, e fotografato sempre da lui, come la serie The Knick, col nome di Peter Andrews.

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    Il titolo originale stesso, Logan Lucky, allude ironicamente alla maledizione dei fratelli Logan, Jimmy e Clyde, interpretati da Channing Tatum e da Adam Driver, che li colpisce quando sembra che tutto stia andando bene. Così Jimmy si è rotto una gamba mentre stava al massimo da giocatore professionista di rugby, mentre Clyde ha perso un braccio, anzi una mano, proprio quando stava rientrando dalla sua seconda missione in Iraq.

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    C’è pure una terza sorella Logan, Mellie, interpretata da Riley Keough, che non è però stata toccata dalla cattiva sorte. Sfidando appunto la sfiga di famiglia, Jimmy organizza un megacolpo al caveau dove vanno a finire i soldi delle scommesse delle corse automobilistiche della Nascar, che coinvolge il fratello Jimmy, barista, e certo Joe Bang, un Daniel Craig coi capelli biondi cortissimi, e i suoi due fratelli. Joe Bang, che sta però in carcere, è l’unico che possa fare esplodere il muro del caveau con facilità.

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    Tutto il film, come i tre Ocean’s Eleven, è dedicato alla costruzione del colpo, alla sua esecuzione, ai tanti colpi di scena successivi, mentre vengono alla luce i caratteri dei personaggi coinvolti. Sodenbergh offre anche al più piccolo dei personaggi che racconta uno sguardo o una angolazione particolare, forte non solo di una scrittura molto ben congegnata, ma anche della presenza di caratteristi di extra lusso, come Hillary Swank, nei panni della poliziotta, Dwight Yoakam come guardiano del carcere, Katie Holmes e Katherine Waterstone, cioè la prima moglie di Jimmy e il suo nuovo amore.

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    Infarcito di musica country con un occhio particolare a John Denver (“Take Me Home, Country Roads”) ma anche a John Fahey, il film è un grande divertimento per tutti, una macchina di grande intelligenza, forse troppa per il mercato americano, che non ha goduto in patria del successo possibile forse perché autodistribuito da Soderbergh stesso per avere il pieno controllo della sua opera.

     

    Da noi uscirà con la (ovviamente) Lucky Red, tra qualche settimana. I tre protagonisti, da un Daniel Craig particolarmente buffo a un Adam Driver che recita tutto in sottotono, sono magnifici, ma anche tutto il resto del cast non scherza. Il film è niente di più che una macchina perfetta di puro cinema. In sala dal 31 maggio.

     

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