Marco Giusti per Dagospia
tarantino pitt
Anche se mancano ancora due giorni all’uscita americana di Once Upon a Time in… Hollywood di Quentin Tarantino, la prima dopo la presentazione di Cannes, il film è già stato salutato in patria da una pioggia di critiche positive che ripetono un po’ quelle dello scorso maggio, alla faccia dei detrattori italiani. “Di Caprio e Pitt sono probabilmente bravi come non lo sono mai stati: il primo canalizza superbamente l'ego fuori misura e la fragilità di un attore nella spirale della mezza età, l'altro è una sorta di Lebowski beach-boy con un singolare dono per gli scoppi di violenza improvvisa. (Leah Greenblatt, Entertainment Weekly).
E ancora: “La fantasia all-star di Tarantino collega la violenza di Hollywood e Manson al cinema migliore e più esplosivo che abbiamo visto quest’anno. Riesci a sentire l'amore folle di Tarantino per i film in tutta la loro forma smagliante e sovversiva in ogni inquadratura”. (Peter Travers, Rolling Stones).
once upon a time in hollywood
“Tarantino affronta un mondo che sta cambiando, fingendo di poter conservare qualcosa in un angolo, dove le belle ragazze sono solo belle ragazze e gli eroi rimangono eroi per sempre”. (Katie Walsh,Tribune).
“Non pensiamo all’Oscar e godiamoci il film per quello che è: una ventosa voce di fine estate con una storia che potrebbe essere scritta solo da un nativo Angelino diventato un regista anticonformista”. (Mara Reinstein, US Weekly).
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Anche la curiosa angolazione che Tarantino ha scelto per raccontare l’omicidio di Sharon Tate mi sembra salutata con calore. “È ovvio che Tarantino non è solo arrabbiato per quello che è successo a Sharon Tate nella sua ultima notte su questa Terra”, scrive Mike Ryan su Uproxx, “ma è anche furioso per quello che è successo a chi è rimasto”, cioè a Roman Polanski. L’unico che osa scagliarsi a testa bassa non solo contro il film, ma proprio contro Tarantino e ne fa un Harvey Weisntein da lapidare senza speranza è certo Roy Chacko su “The Guardian” in un articolo intitolato “Fine della storia: perché è ora di cancellare Quentin Tarantino”.
trailer once upon a time in hollywood 3
Addirittura… Cosa abbastanza assurda, visto che lo scorso maggio, proprio il critico del “The Guardian”, Peter Bradshaw, aveva esaltato il film con cinque stellette e lodi di ogni tipo. Invece oggi si legge: “Qualunque siano i meriti del suo nuovo film, i film di Tarantino si sono nutriti di estrema violenza contro i personaggi femminili. Questo deve finire.” Roy Chacko riprende così una vecchia polemica di un anno fa che riguardava Uma Thurman che però sembrava superata, al punto che non solo la figlia di Uma, Maya Hawke, ha un ruolo nel nuovo film film, ma che si parla di un Kill Bill 3 con Uma.
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“All'inizio dell'anno scorso, quando Quentin Tarantino aveva spinto Uma Thurman a convincere Uma Thurman a guidare un'auto non sicura durante le riprese di Kill Bill, il regista l'ha definito "il più grande rimpianto della sua vita". Poco dopo, è emerso che aveva sputato su Thurman durante le riprese e l'aveva soffocata in una scena, così come aveva strangolato Diane Kruger in una scena in Bastardi senza gloria. La domanda ora è: è tempo di cancellare Quentin Tarantino?”.
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E prosegue: “Il suo ultimo film, Once Upon a Time ... a Hollywood, ha suscitato un notevole disagio in quanto affronta il raccapricciante argomento dell'omicidio di Sharon Tate, tra gli altri, da parte della "famiglia" di Manson nel 1969. Il suo interesse per la violenza selvaggia contro la donna è, se guardiamo indietro, un filo conduttore in quasi tutti i suoi film. Resta da chiedersi se dovremmo continuare a lasciar correre la passione del regista per l'accumulo di abusi sulle donne, soprattutto alla luce della sua stessa ammissione di costruire scene di violenza fisica nei confronti delle sue attrici, anche se afferma che è alla ricerca della scena perfetta.”
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E ne ha anche per le dichiarazioni Tarantino che riguardano il caso Polanski. “All'inizio dello scorso anno, subito dopo che Tarantino è entrato in acque pericolose a causa delle rivelazioni del suo comportamento sul set, è emersa un'intervista del 2003 in cui ha detto che non pensava che l'assalto sessuale di Polanski a un 13enne ragazza nel 1977 avrebbe dovuto essere classificata come stupro."
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Ovviamente l’articolo di Roy Chacko, che non è un critico, ma solo un opinionista del giornale, viene fatto a pezzi dai fan di Tarantino e non solo dai fan via Twitter. Si va da “Penso che Tarantino abbia fatto cose più positive per le donne nel cinema di quanto il Guardian non abbia mai fatto in generale.” a “Questo articolo è ridicolo, reazionario. Per favore! Tarantino è un genio. Uno degli ultimi grandi narratori cinematografici americani dell'ultima metà del 20 ° secolo. Vuoi annullare anche Bertolucci e Hitchcock?”.
Alla domanda se è tempo di annullare Tarantino c’è chi risponde: “No. E’ tempo di cancellare il mio abbonamento al Guardian”. Lo stesso Roy Chacko, che nella foto dell’account sembra il personaggio di Peter Sellers in Hollywood Party, scrive su Twitter: “E’ uno dei miei primi pezzi per The Guardian. Sono molto eccitato”. Prontamento gli rispondono: Speriamo che sia anche l’ultimo”. Ma c’è anche chi posta la gif di un enorme rinoceronte che caca per strada.
once upon a time in hollywood poster ufficiale
Francamente non si capisce perché The Guardian abbia concesso a questo sprovveduto Roy Chacko di scrivere una cosa simile, anche perché è una polemica vecchia, sgonfiata già un anno fa dalla stessa Uma Thruman. Il vero problema del film non sembra tanto la critica, che, ripeto, in America è stata tutta estremamente postiva. Quanto l’uscita di questa settimana contro Il re leone, che la scorsa settimana ha incassato la bellezza di 191 milioni di dollari e questa sua seconda settimana si dovrebbe aggirare tra gli 87 e i 100. Quello che la produzione si aspetta dal film di Tarantino è un incasso di 30 milioni di dollari per questo weekend, che, con tutto il lancio che è stato fatta e la presenza di star come Leonardo Di Caprio e Brad Pitt dovrebbe essere sicuro. O no?