Marco Giusti per Dagospia
Paris Memories
Parliamo di rielaborazione del lutto. Ovviamente al femminile. Ai francesi, quando uscì a Cannes l’anno scorso era molto piaciuto questo “Paris Memories”, ma il titolo originale era “Revoir Paris”, che esce oggi in Italia, diretto dalla brava Alice Winecour con una strepitosa Virginie Efira, che venne infatti premiato con il César per la migliore protagonista, Benoit Magimel e la nostra Maya Sansa, un commovente film sui fatti del 13 novembre del 2015, sono già passati otto anni, che portarono alla strage del Bataclan e alle sparatorie mortali in una serie di ristoranti vicini.
Paris Memories
Gli eventi attuali a Gaza non invecchiano certo la storia, ma la inseriscono in un contesto più ampio e terribile. Tutto il film, ricordo, è visto dalla parte del personaggio della Mia di Virginie Efira, una donna che si è miracolosamente salvata dentro un ristorante, ma che non ricorda assolutamente nulla di quello che ha vissuto durante quell’inferno. Come altri superstiti è ossessionata dall’idea di sapere esattamente come è andata, di ricostruire la scena e il suo comportamento. Possibile che si sia chiusa in bagno non facendo entrare nessuno?
Paris Memories
Eppure ricorda di aver stretto la mano di un cameriere. Nella ricostruzione dei 48 minuti di follia dentro il ristorante dovrebbe trovare anche il modo di accettare il lutto e superare la sua agitazione, benché i nuovi gestori e i nuovi camerieri del posto, tutti rimpiazzati, guardino avanti. Anche se così va il mondo e non trovi mai traccia di quel che è davvero capitato in un luogo. Da una parte c’è quindi un non voler vedere quel che è accaduto realmente, dall’altra il suo superamento cosciente.
Paris Memories
La aiuteranno gli altri sopravvissuti, che ricordano più di lei e potranno rimettere a posto le tessere di un puzzle che per lei non ha un quadro preciso. Ben girato, benissimo interpretato da Virginie Efira che è attualmente una delle stelle maggiori del cinema francese, riesce a trovare una via originale per non scivolare troppo sul drammatico né sul realismo a tutti i costi. In sala.
Paris Memories