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    IL CINEMA DEI GIUSTI - FILM MOLTO ACCHIAPPONE, TOTALMENTE DEDICATO A UN PUBBLICO FEMMINILE, "TRACKS" E' UN FILM POCO ARTISTICO MA DI GRANDE INTRATTENIMENTO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    TRACKS DI JOHN CURRANTRACKS DI JOHN CURRAN

    Ma quanto e' trafficato ‘sto deserto australiano. Cammelli, cani, serpenti, turisti, motociclisti, fotografi, giornalisti, di canguri solo uno, ma finisce in pentola dopo due minuti. In "Tracks" di John Curran, secondo film in concorso presentato a Venezia stamane, seguiamo le tracce, appunto, di Robyn Davidson, interpretata dalla strepitosa Mia Wasikowska (urge premio), che nel 1977 si fece un viaggetto di 2700 chilometri nell'outback australiano con un cagnolino nero, Diggity (urge premio) e quattro cammelli, Dookie, Bub, Zelly e Baby Goliath.

    TRACKS DI JOHN CURRANTRACKS DI JOHN CURRAN

    A Dookie gli e' andata malissimo. Troppo assatanato di femmine, ha finito per perdere le palle. Andra' meglio al fotografo del "National Geographic" Rick, interpretato da Adam Driver, favoloso, che fara' una corte moderata alla complicata viaggiatrice solitaria.

    JOHN CURRANJOHN CURRAN

    Film molto acchiappone, totalmente dedicato a un pubblico femminile pronto a grandi spazi e viaggi senza maschi, o al massimo con un vecchio saggio aborigeno come guida, "Tracks" e' un film poco artistico ma di grande intrattenimento.

    MIA WASILKOWSKAMIA WASILKOWSKA

    Musicona di Garth Stevenson, bellissima fotografia di Mandy Walker, rispetto per la cultura aborigena e per gli animali (a parte le palle di Dookie), istruttivo, visto che nessun critico credo sapesse che in Australia vivono 50.000 cammelli e sfrecciano nell'outback peggio dei Cayenne sull'autostrada o delle femmine palermitane in Via Castellana Bandiera, quando si arriva alla fine dell'avventura scattano lacrime e applausi convinti.

    Magari il deserto c'era pure ieri sera per l'apertura del festival, col red carpet cosi' moscio che gli affamati di vip si facevano far l'autografo perfino da Franca Sozzani e Isabelle Adriani assolutamente senza sapere chi fossero. E, in totale assenza di Medusa e Fandango più che di gravita', brillavano, al posto dei manifesti cinematografici che anche 70 anni fa trionfavano per il vialone del Lido, tragiche pubblicita' di programmi di calcio televisivi.

     

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