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    GILETTI DI BACCALÀ - IL CLAMOROSO SCIVOLONE DEL CONDUTTORE DI “NON È L’ARENA”: DURANTE L’INTERVISTA CON CACCIARI HA EVOCATO “LO STRAORDINARIO DIARIO SCRITTO DA DOSTOEVSKIJ SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE”. IL FILOSOFO LO HA SUBITO FERMATO DICENDOGLI CHE IL GRANDE SCRITTORE NON PUÒ AVER SCRITTO NULLA DEL GENERE, VISTO CHE È MORTO NEL 1881. E GILETTI A QUEL PUNTO HA PROVATO AD ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI… - VIDEO


     
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    Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it

     

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    La puntata di Non è L'Arena di ieri, domenica 6 marzo 2022, era interamente dedicata alla guerra tra Russia e Ucraina che continua a non dare alcun segno di distensione, esacerbandosi invece sempre più.

     

    Fra i tanti ospiti del programma condotto da Massimo Giletti in onda su La7, c'era anche il filosofo Massimo Cacciari, accusato qualche giorno fa di essere un "putiniano" da Gianni Riotta su quotidiano La Repubblica.

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    Il professor Cacciari, incalzato da Giletti in merito, ha rispedito al mittente l'accusa definendo "idiota" Riotta. Epiteto che peraltro dà il titolo a uno dei grandi romanzi di Fëdor Dostoevskij, la cui opera proprio nei giorni scorsi è stata vittima di un discusso boicottaggio alla Bicocca di Milano.

     

    GIANNI RIOTTA GIANNI RIOTTA

    Mentre il filosofo sottolineava come invece il pensiero dello scrittore andrebbe quanto più condiviso e reso obbligatorio negli atenei per dimostrare la sua assoluta lontananza dalle idee di Vladimir Putin, Giletti ha ricordato "quello straordinario diario scritto proprio da Dostoevskij sulla Prima Guerra Mondiale, sulle sue atrocità"...

     

    A quel punto, Cacciari ha fermato il conduttore dicendogli: "Scusi se la correggo, ma Dostoevskij sulla Prima Guerra Mondiale non ha scritto proprio niente, perché è morto molto prima (precisamente nel 1881, ndr)".

     

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    Dopodiché Giletti ha cercato di rimediare alla gaffe, aiutato anche da Cacciari che non ha voluto infierire e ha tirato in ballo il Diario di uno Scrittore pubblicato nel 1873 nel quale Dostoevskij evocava il fosco futuro dell'Europa e la catastrofe alla quale essa stava andando incontro.

     

    "La sua era una profezia" ha improvvisato Giletti, che fino a poco prima invece era del tutto sicuro che nella seconda metà dell'Ottocento Dostoevskij avesse scritto realmente sulle atrocità della Prima Guerra Mondiale, scoppiata ben quarantuno anni più tardi, nel 1914...

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