MARIO CERCIELLO REGA E ANDREA VARRIALE
DANIELE AUTIERI per la Repubblica
Una delle poche certezze sui trenta secondi che hanno anticipato l'omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega si carica di giallo. L'esistenza di un dialogo tra Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder (i due americani accusati della morte di Rega) e i carabinieri sopraggiunti per recuperare la borsa rubata a Sergio Brugiatelli, è appesa alle dichiarazioni di un testimone "fantasma", un senza fissa dimora la cui presenza sul luogo del delitto è stata messa in dubbio nel corso di una delle ultime udienze del processo. L'antefatto della vicenda risale al 14 agosto scorso, diciannove giorni dopo la maledetta notte del 26 luglio.
MARIO CERCIELLO REGA ANDREA VARRIALE
Alle 19,20, presso gli uffici del nucleo investigativo, viene interrogato Costantin Saracila. Insieme a Mustapha Hajraovi, Saracila abita gli androni coperti della banca Unicredit, di fronte alla farmacia dove si è consumato l'omicidio del vicebrigadiere. Hajraovi viene sentito a ridosso del fatto e racconta di aver dormito tutta la notte e di essere stato svegliato dal sopraggiungere delle ambulanze.
SERGIO BRUGIATELLI
La sua dichiarazione trova riscontro nelle immagini delle telecamere di sicurezza che riprendono l'uomo sdraiato in terra. Nessuna telecamera inquadra invece Saracila che offre a chi lo interroga una risposta alla più delicata delle domande: i carabinieri hanno avuto il tempo per dichiararsi ai due americani oppure la colluttazione è stata improvvisa? «Nella notte tra il 25 e il 26 luglio - riporta il verbale - ero a dormire nel mio solito posto quando venivo svegliato dalle voci di due giovani ().
gabe natale finnegan lee elder 2
Dopo pochi minuti, credo circa 5, arrivavano altri due uomini, e si fermavano a parlare con i due giovani. Dopo un breve colloquio uno dei due diventava aggressivo. Io, per non farmi vedere, mi nascondevo e mi mettevo a dormire». Durante il processo questa ricostruzione è stata messa in dubbio dal racconto del luogotenente Francesco Del Prete, comandante della stazione Prati.
coltello omicidio cerciello
Interrogato dal pm Maria Sabina Calabretta, l'ufficiale ha spiegato di aver setacciato l'area senza rinvenire traccia del senza fissa dimora. «Quando sono arrivato lì - queste le parole di Del Prete - non c'era nulla, non c'era il suo giagiglio, non c'era niente».
A questa verità si aggiunge una seconda anomalia. Saracila dichiara ai carabinieri di essere stato svegliato la mattina dopo dal portiere di uno stabile. Repubblica ha verificato presso i portieri di tutti gli stabili nelle vicinanze e nessuno conferma questa circostanza.
gabe natale e finn elder appostati in attesa di cerciello
La presenza di Costantin Saracila sul luogo del delitto diventa un elemento determinante per pesare l'affidabilità di quel testimone (per il quale la procura non ha mai chiesto l'incidente probatorio), in un processo che si celebra tuttora a porte chiuse nonostante le richieste dei media e degli avvocati che difendono i due imputati. Un processo che proprio oggi promette di scrivere un altro capitolo nella ricostruzione della notte del 26 luglio, dedicato stavolta a Sergio Brugiatelli, il "mediatore" dell'incontro tra gli americani e Italo Pompei per l'acquisto di una dose di cocaina, preludio scellerato di una notte finita nel sangue.
Gabriel Natale hjorth - omicidio cerciello