giuseppe conte gennaro vecchione 1
Marco Conti per “il Messaggero”
«Non risulta alcuna informativa al Quirinale sul caso in argomento, anche perché il Quirinale non riceve abitualmente notizia di singole operazioni di collaborazione in corso tra Paesi alleati». Così ieri mattina dal Quirinale la presa di distanza rispetto a una informativa che palazzo Chigi avrebbe fatto sulle richieste americane relative al Russiagate, rivelata da questo giornale, e oggetto nella tarda serata di ieri di una nota di Palazzo Chigi. «In questi giorni - si legge nella nota diffusa dalla presidenza del Consiglio - sulle pagine dei quotidiani si continuano a leggere molte ricostruzioni» «nella maggior parte destituite di fondamento» che «coinvolgono la figura del presidente del Consiglio» e «la nostra intelligence».
sergio mattarella giuseppe conte 9
LA LINEA
Dalle parole diffuse dal Quirinale emerge come la responsabilità dell'intelligence sia in capo al presidente del Consiglio anche qualora fosse stata assegnata la delega ad un sottosegretario. Non solo, la precisazione del Colle sottolinea che si tratta di «collaborazioni in corso tra paesi alleati» sulle quali «il Quirinale «non riceve abitualmente notizia di singole operazioni in corso». In questo modo il Colle, alla vigilia del viaggio che Sergio Mattarella farà a Washington, di fatto si smarca da tutta la vicenda del Russiagate che lascia nella piena competenza del governo e del Parlamento.
giuseppe conte al quirinale
Una sorta di chiarimento che avviene di prima mattina e prima del consueto pranzo al Quirinale che precede i consigli europei e che anche ieri hanno visto intorno al tavolo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Vincenzo Amendola, Sergio Costa e il sottosegretario Riccardo Fraccaro. Durante il pranzo il tema della Brexit e della nuova Commissione Ue hanno avuto la meglio insieme al problema dei migranti, con la ministra degli Interni reduce dal vertice di Malta.
RAFFAELE VOLPI
Della doppia missione segreta a Roma del plenipotenziario americano sulla giustizia William Barr, non si è parlato anche se Mattarella sarà nella Capitale americana mercoledì prossimo proprio mentre sui giornali Usa e nel Congresso americano infuria la polemica sul Russiagate. Un viaggio programmato da tempo e che ha all'ordine del giorno ben altri temi. A cominciare dal nodo dei dazi e dai temi legati all'alleanza atlantica.
donald trump william barr
Le ricadute italiane potrebbero avere una svolta con l'elezione di Raffaele Volpi alla presidenza del Copasir. «Informerò il Copasir con la massima trasparenza», ha affermato ieri sera lo stesso Conte rinnovando di fatto la richiesta di essere audito al più presto e che potrebbe essere soddisfatta già la prossima settimana.
Ieri lo stesso Volpi - pur non dando nè giorno nè ora - si è mostrato particolarmente interessato all'audizione del premier. Al centro le rivelazioni sui due viaggi a Roma, il 15 agosto e il 27 settembre, di Barr per avere dagli 007 italiani informazioni sul misterioso docente maltese Joseph Mifsud, considerato da Trump una sorta di agente provocatore e uno degli artefici del piano per incastrarlo con la storia delle email di Hillary Clinton poi hackerate dai russi.
WILLIAM BARR JOHN DURHAM
Il fatto che si tratti di «operazioni di collaborazione tra Paesi alleati», come dice il Quirinale, inquadra il tutto in quadro di normalità che di fatto nega favori o scambi di qualsiasi genere. Una linea che Conte sosterrà davanti al Copasir negando che ci siano stati scambi di favori con Trump e che quel sostegno via social a «Giuseppi» rientra nei rapporti personali.
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Una cooperazione tra apparati di intelligence amici normale tra alleati di cui il presidente del Consiglio intende parlare «al Copasir, nei tempi che lo stesso Comitato parlamentare riterrà opportuni». «In quella occasione - spiegano a palazzo Chigi - il Presidente del Consiglio, nella massima trasparenza, informerà il Copasir, e solo successivamente gli organi di informazione e l'opinione pubblica».
franco frattini con joseph mifsud