Gian Guido Vecchi per il Corriere della Sera - Estratti
GEORG GANSWEIN
«Più passa il tempo, e più il magistero di Benedetto XVI diventa forte, ne sono convinto». L’arcivescovo Georg Gänswein torna a Roma per celebrare, domenica mattina, una messa in suffragio di Joseph Ratzinger, a un anno dalla morte.
«All’inizio si pensava a una celebrazione all’altare della sua tomba, nelle Grotte Vaticane.
Ma poi il cardinale Mauro Gambetti, l’arciprete della Basilica, ha proposto di andare sopra, tante persone vorranno venire e così la messa sarà celebrata all’altare della Cattedra di San Pietro alle 8», racconta al Corriere l’ex segretario particolare di Benedetto XVI.
Per lui non è stato un anno facile. La morte del Papa emerito, la pubblicazione all’indomani dei funerali del libro «Nient’altro che la verità», con relative polemiche alimentate da chi lo ha letto come un’occasione per riproporre la tesi di un conflitto tra i «due papi» — peraltro sempre smentita dai diretti interessati e dallo stesso Gänswein («Non ho mai voluto dividere») —, e infine Francesco che lo manda via dal Vaticano per farlo tornare in Germania nella sua vecchia diocesi, a Friburgo, senza incarichi.
PADRE GEORG GANSWEIN BACIA LA BARA DI JOSEPH RATZINGER
Così Gänswein non vuole che alla celebrazione del 31 dicembre siano attribuiti significati estranei: «Presiederò la Messa per ricordare papa Benedetto. Sono stato suo segretario, ho vissuto con lui venticinque anni, sono molto grato e ancora sofferente. Spero non si voglia interpretare in modo diverso o manipolare questa occasione». Nel frattempo gli è capitato che fossero ritirati inviti a conferenze sul pensiero di Ratzinger perché nel sottobosco della Rete, tra blog e siti, «sono arrivati a parlare di riunioni “anti-Francesco”, a dire che disobbedivo al Papa perché mi avrebbe proibito di viaggiare, tutte falsità; oppure che io avrei rifiutato diverse cattedre da vescovo, un’altra calunnia».
PADRE GEORG GANSWEIN
Del resto, si parlava di un suo ritorno in cattedra ma le cose non stanno così, sospira: «Magari! Ma in Germania il limite di età è 65 anni e io ne ho compiuti 67. Sono senza incarichi e senza lavoro, e questo è brutto...».
A Roma era già tornato a settembre per partecipare al « Ratzinger Schülerkreis », il seminario annuale degli allievi di Joseph Ratzinger, «era la prima volta che si riunivano senza il loro professore», e già allora aveva celebrato una messa accanto alla tomba di Benedetto XVI, nelle Grotte.
Sempre per «onorare la memoria» del grande teologo che continua ad insegnare anche dopo la sua morte.
PADRE GEORG GANSWEIN E JOSEPH RATZINGER
L’anno prossimo la Libreria editrice vaticana pubblicherà un volume, a cura di padre Federico Lombardi, con una raccolta di oltre cento omelie «private» pronunciate dal Papa emerito nel Monastero Mater Ecclesiae , oltre a una trentina che risalgono al pontificato. «Papa Benedetto ha continuato a predicare anche nel Monastero, quando celebrava la Messa davanti alle Memores Domini e a me, e la sua grandezza sta anche nel fatto che a lui non importava che ad ascoltarlo ci fossero cinque persone oppure cinquantamila, si preparava allo stesso modo», ricorda monsignor Gänswein.
benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein 2
«Scriveva i suoi appunti a mano, su un libretto, e poi li consultava mentre andava a braccio. Sarebbe stato un peccato perderle, e così sono state registrate, come una testimonianza delle sue riflessioni durante i primi anni al Mater Ecclesiae
PADRE GEORG GANSWEIN BACIA LA BARA DI JOSEPH RATZINGER MONSIGNOR GEORG GANSWEIN BACIA LA MANO DI RATZINGER
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PAPA BENEDETTO XVI MONSIGNOR GEORG GANSWEIN papa francesco bergoglio e monsignor gaenswein georg ganswein papa francesco bergoglio e monsignor gaenswein benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein 3 benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein 1 MONSIGNOR GEORG GANSWEIN PAPA FRANCESCO