• Dagospia

    ERCOLANI IN CAMPO (DALL'ORTO) - LA PRODUTTRICE POTREBBE ESSERE NOMINATA A CAPO DI RAI1 NEI PROSSIMI GIORNI. SE NON FOSSE PER QUEL PICCOLO DETTAGLIO DELLE SOCIETÀ CON LUCIO PRESTA E IL RELATIVO CONFLITTO DI INTERESSI


     
    Guarda la fotogallery

    Mario Ajello per ''Il Messaggero''

     

    simona ercolani fabrizio rondolino simona ercolani fabrizio rondolino

    Si muove o non si muove la Rai che deve essere rivoluzionata ma molti - abituati alla palude Italia - faticano a vedere la scossa da loro tanto sperata quanto è temuta dall' eterno conservatorismo nazionale? Se in apparenza tutto sembra tacere, nella realtà la scossa polemica ultra-renziana contro RaiTre e contro Telekabul, firmata Anzaldi cavallo solitario me neanche tanto, qualche movimento lo sta provocando o almeno lo sta assecondando.

     

    Perchè non è del tutto vero che Antonio Campo Dall' Orto aspetta, per segnare i primi colpi, la riforma generale della Rai e i pieni poteri che tramite questa gli verranno attribuiti. Trasformandolo da direttore generale a amministratore delegato che può infischiarsi, o quasi, del Cda.

     

    paolo mieli, stefania giannini, luca lotti, luigi gubitosi, franco marini, simona ercolani paolo mieli, stefania giannini, luca lotti, luigi gubitosi, franco marini, simona ercolani

    Le prime nomine potrebbero arrivare in anticipo rispetto all' approvazione della legge, che va in aula a Montecitorio il 19 ottobre, e rispetto al piano editoriale che Campo Dall' Orto - soprannominato CDO - presenterà ad aprile e segnerà il vero inizio della nuova epoca Rai. La Rai4 che il dg ha portato sul digitale, dopo la rottura tra Mediaset e Sky, avrà presto un nuovo direttore.

     

    Ma il boccone grosso è Rai1. In pole position per questa direzione cruciale c' è Simona Ercolani.

     

    La creatrice di «Sfide» e la produttrice di molti format per tutte le reti. La Ercolani era tra i papabili per la presidenza della Rai, prima che spuntasse la candidatura Maggioni, e sembra ora destinata - quando sarà e potrebbe non essere tardi - alla poltronissima della rete ammiraglia, come si diceva un tempo. Una complicazione però, per la sua ascesa, è rappresentata dal fatto che le sue società sono partecipate da Lucio Presta, il manager dei divi che vanno per la maggiore, e dunque si aprirebbe un conflitto d' interesse.

     

    GRAFFI

     

    mattarella maggioni campo dall orto mattarella maggioni campo dall orto

    Se i talk show tanto criticati e surclassati da «Rambo» vanno avanti come se niente fosse e se un graffio evidente sui contenuti e sulla programmazione il dg non lo ha ancora dato, qualche nomina di dirigenti di fascia media già approntata da Gubitosi è stata bloccata. Così come i due vice-direttori generali in pectore - Giancarlo Leone e Luigi De Siervo - sono rimasti in stand by.

     

    La rivoluzione non è ancora partita, insomma, ma neppure vige la stasi tra Viale Mazzini e Saxa Rubra. Nella cittadella dell' informazione, l' accorpamento delle sale montaggio dei vari tiggì - non va dimenticato che ognuno di questi ha mandato il proprio inviato al seguito di Renzi a New York e ognuno ha fatto il proprio pezzo identico a quello del collega con grande spreco di energie e di soldi per l' azienda che non dovrebbe ripetersi per la trasferta del premier in Sudamerica a fine ottobre - procede a cura di Nino Rizzo Nervo e dovrebbe preludere all' unificazione dei vari telegiornali in due newsroom o addirittura in una soltanto, come auspica da tempo la presidente Monica Maggioni.

    andrea camilleri antonio campo dall orto andrea camilleri antonio campo dall orto

     

    Che questa innovazione preceda il varo della riforma generale della Rai è quasi impossibile, e comunque già nel prossimo Cda alla metà del mese il tema delle newsroom sarà sul piatto. Non certo per parlare di nomine, naturalmente, perchè quelle verranno dopo ed è facile immaginare - basti come antipasto la vicenda Bianca Berlinguer - gli sconquassi che provocheranno. Sia a livello di sottopotere, quello che i membri del Cda e i partiti loro emissari non vogliono perdere, sia a livello sindacale e di appetiti di carriera.

     

    RENZI CAMPO DALLORTO RENZI CAMPO DALLORTO

    Per affondare la mano in questa palude, CDO dovrà avere le spalle larghe e solo la riforma parlamentare che lo rende plenipotenziario gliele potrà allargare. Per esempio: non sarà facile reggere l' urto e l' inferno che si scatenerà quando verrà scelto uno e uno solo per l' unica e una soltanto testata giornalistica che resterà in piedi. Andrà a un professionista vicino al governo e tutti gli altri mondi politici e culturali si ribelleranno? Non probabile: sicuro! E se le newsroom saranno due - ma l' opzione vincente al momento pare essere quella della problematicissima unicità - a chi andrà la seconda?

     

    All' opposizione? Ma a quale opposizione: quella berlusconiana o quella grillina? Il nodo è complicato. Andrà affrontato. Ma intanto deve passare la riforma.

    lucio presta lucio presta

     

    SCENARI

     

    Gli scenari previsti sono due. Il primo è che Renzi non voglia forzare la mano («Deciderà il Parlamento») e il rischio è che si avrà la riforma chissà quando. Oppure il premier farà il regalo di Natale a Campo Dell' Orto e gli metterà entro dicembre o subito dopo tra le mani lo strumento per decidere in Rai e per governarla davvero.

     

    Un particolare non secondario da tenere presente riguarda il canone. E' stata estrapolata dalla legge la cosa - oltretutto altamente impopolare - che più irrita Berlusconi. Cioè il fatto che il canone Rai venga pagato direttamente dalla bolletta. Una norma che azzererebbe l' evasione, porterebbe molto soldi alla Rai e la rafforzerebbe finanziariamente nella concorrenza a Mediaset. Senza una cosa così, l' opposizione di Forza Italia nell' iter della riforma in Parlamento si prevede meno hard e più brevi i tempi di approvazione del tutto.

    matteo renzi e berlusconi 0aa87941 matteo renzi e berlusconi 0aa87941

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport